Milano, ladri in casa dell’ex sindaco Pisapia: rubati 300mila euro

Ladri in casa di Pisapia: portati via 300mila euro

Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 gennaio dei ladri hanno forzato la porta di casa dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, rubando orologi, gioielli e altri oggetti dal valore totale di 300.000 euro. Dal luogo del misfatto, appare evidente che hanno avuto tutta la calma e il tempo per scandagliare l’appartamento: la porta d’ingresso è stata forzata con la tecnica del “bumping”, ovvero è stato fatto saltare il nottolino con un colpo di martello a una chiave inserita nella serratura fino a che hanno trovato la cassaforte, dietro gli abiti nella cabina armadio, e sono riusciti ad aprirla.

L’appartamento dell’ex sindaco meneghino e della moglie Cinzia Sasso si trova al quinto piano di un edificio antico, non lontano dal tribunale: «Ho dimenticato di inserire l’allarme per paura di perdere il treno. Sono stato fuori per soli due giorni» – ha dichiarato Pisapia. Questo furto fa pensare che i malviventi non sapevano di trovarsi nella dimora dell’ex sindaco, poiché non sono stati trafugati né documenti personali né il personal computer.

La polizia scientifica sta ora controllando le telecamere di sorveglianza della zona per ottenere maggiori dettagli. Nel maggio dello scorso anno alcuni ladri erano riusciti ad entrare anche nell’appartamento dell’attuale sindaco di Milano, Beppe Sala, in zona Brera, anche lui vittima della dimenticanza dell’allarme. La banda, catturata in pochi giorni, era composta da tre donne rom, le quali non avevano minimamente idea di aver compiuto un furto nella casa dell’attuale primo cittadino meneghino.

Nello stesso fine settimana anche l’appartamento milanese di Dori Ghezzi è stato preso di mira dai ladri. In questo caso però una vicina della moglie di Fabrizio De André ha sentito degli strani rumori e ha chiamato il 112: i ladri, che devono essersi accorti di qualcosa, sono scappati senza portar via nulla prima che arrivassero i carabinieri, evitando così un danno economico alla signora Ghezzi.

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