Il ghiaccio del PalaSesto si riempie di stone. Un gruppo di persone arriva con le scope colorate: «Finalmente, giochiamo». L’onda lunga delle Olimpiadi è arrivata fino a Sesto San Giovanni. L’oro conquistato dalla coppia Constantini-Mosaner ha acceso i riflettori sul curling. «Abbiamo avuto più di 150 richieste, tutti vogliono provare». Boom di contatti, ogni lunedì l’appuntamento è al palaghiaccio in provincia di Milano.
Boom di iscrizioni al PalaSesto
«Due squadre, una sola famiglia. Ci alleniamo sempre insieme». La presidente del Milano Curling Club Claudia Diletti racconta i grandi numeri raggiunti nelle ultime settimane: «Gli iscritti totali sono circa 30, tra la nostra realtà e quella del Jazz Curling Club. Di recente, tanti hanno voluto provare. Giovani, gruppi di amici, coppie».
In Italia sono 330 gli atleti professionisti di curling. Ai Giochi di Pechino l’Italia ha trionfato nella disciplina mista, la squadra maschile non è riuscita a conquistare una medaglia: «In vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, è necessario che si prosegua in questa direzione», ha aggiunto Diletti. La carenza di centri federali è solo uno dei problemi da risolvere. La strada verso il professionismo è ancora lunga. Stefania Constantini fino a gennaio lavorava come commessa. Ha dovuto stringere i denti e superare tante difficoltà per raggiungere i suoi obiettivi. Alla fine ci è riuscita.
«In tv sembra uno sport semplice, in realtà è molto complicato. La prima difficoltà è stare in piedi». I nuovi arrivati al PalaSesto raccontano le prime impressioni alle prese col curling. C’è chi scivola, altri faticano a trovare l’equilibrio. La stone di granito scorre sul ghiaccio. Il 76enne Valentino Masotti è il più anziano tra i soci: «Mi sono innamorato di questo sport. Serve tanta intelligenza tattica e preparazione, altro che le bocce». Si diverte e sorride, poi afferra la sua scopa. «Torno a giocare, è il mio turno».