Cento posti riservati solo per loro. Per far sì che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno, evitando che siano costretti a condividere le strutture con gli adulti, come accade ancora oggi. Il Comune di Milano ha dato il via alla sperimentazione dei centri di accoglienza per i minori non accompagnati. Dopo la firma del protocollo con la Prefettura, la città meneghina aprirà ora una serie di centri, con a disposizione cento posti per la prima accoglienza.
Secondo la nota di Palazzo Marino, si tratta di un «sistema specifico per i minori che arrivano in città, in modo che possano ricevere un’ospitalità che risponda alle esigenze relative alla loro giovane età e al percorso doloroso che hanno alle spalle». Il protocollo sarà in vigore dal 1 maggio al 31 dicembre, con la possibilità di essere prorogato per altri sei mesi. Le strutture comunali saranno invece scelte attraverso un bando pubblico.
Con questa decisione, l’amministrazione meneghina ha così attuato la “legge Zampa”, che «ha istituito un sistema di protezione e inclusione uniforme dei minori stranieri non accompagnati che, prima della sua approvazione, non erano tutelati da una norma specifica e venivano spesso accolti nelle stesse strutture dedicate agli adulti».
Ad oggi, secondo Palazzo Marino, si contano circa ottocento stranieri minori e soli, tutti o quasi ospiti di comunità socio educative comunali, in attesa della partenza del servizio di accoglienza dedicato esclusivamente a loro. «Gli oneri economici connessi all’attuazione del protocollo – secondo l’amministrazione – saranno a carico della Prefettura che provvederà a corrispondere 45 euro al giorno per ogni minore accolto presso i centri di prima accoglienza». (lp)