Centoventisei spazi, per una superficie di 45mila metri quadri. I magazzini raccordati della stazione centrale rappresentano una contraddizione di Milano. Costruiti a partire dal 1905, per oltre ottant’anni sono stati non solo un centro economico del quartiere ma dell’intera città, per la presenza di attività di ogni tipo. Dagli anni Novanta in poi, però, Grandi Stazioni, società delle Ferrovie dello Stato competente alla gestione degli spazi, ha smesso di rinnovare gli affitti o li ha innalzati a livelli insostenibili determinando il progressivo svuotamento dei magazzini stessi. Oggi, di 126 spazi, meno di dieci sono occupati. L’immensa struttura, abbandonata a se stessa, si staglia come una barriera tagliando a metà il quartiere di Greco, come un muro quasi invalicabile tra via Aporti e via Sammartini, strade di affaccio dei magazzini. Mentre le pochissime attività rimaste cercano il modo di allontanarsi, i cittadini e le associazioni puntano a valorizzare quelli che, neanche trent’anni fa, erano il fiore all’occhiello del quartiere: i magazzini raccordati.
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