Un “transatlantico” lungo 188 metri attraversa viale Pasubio a Milano, nel quartiere Porta Volta. Si tratta della nuova sede della Fondazione Feltrinelli, inaugurata lo scorso 13 dicembre. Giorno in cui migliaia di milanesi – e non solo – si sono messi in coda per poter vedere con i propri occhi gli interni di quella che, una volta, era la legnaia della famiglia Feltrinelli. Evento in totale controtendenza nell’epoca digitale e della crisi più nera dell’editoria classica. L’edificio è imponente: alto 32 metri, ricoperto da 1224 finestre e con un tetto piramidale che gli conferisce una forma inconfondibile. A progettarlo lo studio d’architettura Herzog & de Mouron e, insieme a quella della Fondazione, a breve diventerà la nuova casa degli uffici di Microsoft Italia.
LA STORIA – Giangiacomo Feltrinelli fondò nel 1949 la Biblioteca che porta il suo nome e l’istituto per la storia del Movimento Operaio, che costituisce l’archivio più importante del Movimento in Italia, in cui raccolse cimeli ed opere letterarie di argomento socialista e comunista. Ora non più Biblioteca o Istituto, bensì Fondazione Feltrinelli non si occupa di dottrine politiche ma di promuovere la cultura attraverso colloqui internazionali, studi, ricerche ed altre iniziative con la partecipazione di studiosi italiani e stranieri. Le tematiche su cui si concentra spaziano dalla storia moderna a quella politica e sociale, dai movimenti democratici alle questioni legate al fenomeno della globalizzazione e del multiculturalismo. La Fondazione vanta un patrimonio di dimensioni smisurate grazie ad 1,5 milioni di pezzi d’archivio, oltre 200000 volumi e 16000 periodici. Collezione possibile solo grazie all’impegno del fondatore.
LA NUOVA SEDE – Ad accogliere i visitatori all’interno della nuova struttura è una giovane donna che spiega: “La sala lettura è all’ultimo piano”. Quest’area, rimasta chiusa nella settimana inaugurale, sarà aperta dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 17.30 e il venerdì dalle 9.30 alle 13.30. Sarà il punto forte della sede: una sala letture aperta a tutti, dove su prenotazione sarà possibile accedere all’enorme archivio della Fondazione. La sala è attrezzata per offrire servizi di consultazione analogica e digitale. I fruitori potranno consultare i testi anche su tablet e da comode postazioni di lettura con vista panoramica sulla città. Questa raccolta rappresenta l’orgoglio della famiglia Feltrinelli, ed è considerata, si legge su un opuscolo all’ingresso, “una fonte indispensabile per rileggere la storia sociale dell’Europa moderna e la storia del XX secolo”. Salendo una scala a chiocciola, al primo piano si accede alla sala polifunzionale che la Fondazione auspica diventi un nuovo “spazio di cittadinanza”: proiezioni, concerti, gruppi di lettura la animeranno quotidianamente. All’uscita, i visitatori possono fermarsi al punto vendita Feltrinelli o intrattenersi al bar (per colazioni, pranzi, aperitivi e cene) che a differenza della sala lettura rimarranno aperti fino a tarda sera. “Siamo specializzati negli spaghetti”, spiega un cameriere al bancone.
Servizio di Marcello Astorri e Federico Spagna