La Iulm ha restituito alla comunità cittadina un’area verde di 10 mila metri quadri. È il giardino intitolato a Silvio Federico Baridon, partigiano e cofondatore della Libera università insieme a Carlo Bo. Lo spazio è stato riqualificato e inaugurato e il 17 giugno con una cerimonia, simbolo di ripartenza post riapertura. Erano presenti il rettore della Iulm Gianni Canova, l’assessora all’istruzione del Comune di Milano, Laura Galimberti, e il figlio di Baridon, Federico.
Baridon, fondatore e schindler italiano
Silvio Federico Baridon è una figura importante nella vita di Milano, comandante partigiano, è stato definito lo Schindler italiano che aiutò gli ebrei a passare la frontiera, salvandoli. Fu però anche uno dei primi a sondare i bisogni formativi di un mercato in movimento, su cui poi la Iulm ha costruito la propria storia, basandosi sulle relazioni pubbliche e sulla comunicazione. «Siamo onorati di aver avuto un fondatore così», ha detto Gianni Canova durante il suo discorso all’inaugurazione.
«Mio padre ha avuto una vita breve ma molto intensa», ha preso poi la parola il figlio del partigiano. «Ha fatto tante cose, che avevano 3 caratteristiche in come tra loro: erano fatte a beneficio degli altri, sempre sottotono senza farsi troppa pubblicità. Inoltre spesso dava il meglio di sé nei momenti critici».
Anche la sua decisione di fondare la Iulm non fugge a queste scelte. L’Università Iulm nasce, infatti, dalla necessità della città di avere una facoltà di lingue, dopo che la Bocconi aveva chiusa la sua; per dare uno spazio a quel vuoto formativo che si era creato 51 anni fa.
Un evento in stand-by, ora simbolo di ripartenza
Questo evento era già calendarizzato per il 13 marzo 2020. Con l’8 marzo , però, ci fu la chiusura immediata. «Alla luce di quello che è stato l’ultimo anno e mezzo, questa inaugurazione ha un valore ancora più forte, come segno di riapertura, di ripartenza e di fiducia. Ricominciamo oggi quello che si è interrotto un anno e mezzo fa. Lo facciamo ricordando la figura del nostro fondatore», ha ripreso il Gianni Canova.
«L’evento di inaugurazione del giardino doveva essere l’evento che chiudeva l’inaugurazione dei 50 anni dell’università e lo avevamo messo a chiusura come segno per dare forza ai futuri 50 anni che verranno. Lo chiudiamo ora, ma già il fatto che grazie a questa inaugurazione, a questo giardino oggi e nel futuro la nostra comunità si ritrovi è un segno di grande ottimismo», ha concluso il rettore della Iulm.