L’università Iulm ha a cuore i desideri e i bisogni dei suoi studenti. Lo dimostra il posizionamento nella classifica Europe Teaching Rankings 2019, del gruppo Times Higher Education, che misura il gradimento di 125 mila studenti di 18 diverse nazioni. Quarta a livello europeo, prima università italiana, ma soprattutto davanti a atenei di fama mondiale come Oxford e Cambridge. L’istituto milanese, considerando solo l’engagement – ossia la capacità di coinvolgere gli studenti nella vita di ateneo – è davanti alle celeberrime università anglosassoni, che nel ranking generale sono in testa alle altre. Le altre università italiane nella classifica sono l’università di Trento, al 16esimo posto, il Politecnico di Milano in 19esima posizione e il Politecnico di Torino al 24esimo posto.
Il verdetto deriva dalle risposte che migliaia di studenti hanno dato al sondaggio The European Student Survey, valutando con voti da 0 a 10 una serie di aspetti riguardanti la loro esperienza universitaria, suddividi per quattro macro-aree: Engagement, Resources, Outcomes ed Environment.
La Iulm è entrata nella classifica per la prima volta, posizionandosi nella categoria 201+, grazie al lavoro costante del personale universitario. «Le domande relative all’area Engagement hanno riguardato il peso che l’ateneo dà allo sviluppo del pensiero creativo e all’interazione tra docenti e studenti, la connessione tra ciò che lo studente impara e il mondo reale e quanto lo studente si senta coinvolto nelle lezioni. Che poi rappresentano il cuore della mission della Iulm», hanno spiegato dall’istituto milanese.
«Sono onorato che l’Università Iulm abbia conseguito questo risultato eccellente nell’engagement che ritengo essere il cuore del nostro Ateneo». Questa le parole del rettore dell’ateneo Gianni Canova, che ha aggiunto: «Sono più orgoglioso di questo che dei ranking della ricerca perché, se non c’è la connessione tra sapere e saper fare, la ricerca resta sterile».
Nonostante l’università Iulm sia da sempre un punto di riferimento per la sua capacità di attrarre e coinvolgere gli studenti, si tratta di un risultato quasi inaspettato. E della conferma di quanto aveva annunciato il rettore Canova fin dai primi giorni di insediamento, promettendo di voler rimettere lo «studente al centro». «Un concetto semplice, che purtroppo non sempre viene messo in pratica», aveva ribadito Canova, aggiungendo che è «necessario partire dai percorsi educativi utili a formare i profili professionali di cui il Paese, il mondo del lavoro e le nuove generazioni hanno bisogno».
Parole che hanno avuto un riscontro reale nell’organizzazione delle attività dell’ateneo. Nel corso dell’anno accademico sono state infatti inaugurate una serie di iniziative culturali, tra cui quella della parola dell’anno. Per il 2019 era stata scelta «denaro», cui è stata dedicata anche una mostra che aprirà al pubblico il 30 ottobre. La rassegna sostituirà quella allestita per i 50 anni dell’ateneo, tuttora in corso, e sarà curata da Sergio Pappalettera, famoso per gestire da sempre le attività di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.