Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato condannato a 6 mesi nel processo per Expo 2015, in cui l’allora commissario unico e amministratore delegato di Expo è accusato di falso materiale e ideologico per la retrodatazione dell’atto di nomina della commissione di gara di un appalto sull’opera portante dell’Esposizione universale.
I giudici del Tribunale di Milano hanno deciso di convertire la pena in un risarcimento pecuniario di 45 mila euro.
Il primo cittadino di Milano è stato condannato “limitatamente alla retrodatazione del verbale di annullamento di nomina della commissione giudicatrice e del verbale di nomina della commissione giudicatrice”.
Sala ha dichiarato di voler rimanere in carica come sindaco rassicurando i milanesi: “Resterò a fare il sindaco per i due anni che restano del mio mandato. Di guardare avanti ora non me la sento”. Per Sala, “una sentenza del genere, dopo sette anni, per un vizio di forma, allontanerà tanta gente per bene dall’occuparsi dalla cosa pubblica. I sentimenti che ho sono negativi – ha aggiunto – qui è stato processato il lavoro e io ne ho fatto tanto”.
Assolti tutti gli altri imputati nel processo, dall’ex manager Expo Angelo Paris, che era imputato per falso in concorso con Sala ma anche di tentato abuso d’ufficio, all’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni, accusato di turbativa sul maxi appalto, e Piergiorgio Baita, fino all’ex presidente della Mantovani spa che vinse la gara, accusato di tentato abuso d’ufficio.