«È importante che questo non sia un giorno di festa e di auguri, ma un giorno di lotta». È questo il motto con cui, ieri, Milano si è data appuntamento in piazza Duomo per celebrare l’otto marzo, la Giornata internazionale della donna.
In centinaia hanno sfidato il rischio di contagio per ribadire l’importanza della battaglia per la parità di genere. Il beat della musica trap ha fatto da colonna sonora ai cori e agli interventi di protesta gridati da un palco allestito sul vano di un furgone. Nella platea, gruppi di musicisti hanno suonato per i manifestanti in piazza mentre a un banco poco distante venivano distribuiti gratuitamente cartelloni da sollevare.
Le distanze di sicurezza tra le persone non sempre sono state rispettate. Le associazioni intervenute alla manifestazione hanno talvolta creato un assembramento. «Se è vero che corriamo un rischio incontrandoci in piazza – racconta un ragazzo -, è altrettanto importante lottare contro altri pericoli che ci sono nella società».
Tra la folla c’è anche una donna che negli anni 70 è stata tra le protagoniste della battaglia femminista. Si dice contenta di quel che vede in piazza: «C‘è una nuova ondata di femminismo che sta dando speranza alle generazioni future».