European Region Action Scheme for the Mobility of University Students. Meglio conosciuto con l’acronimo di Erasmus, il programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea, che dal 1987, anno della sua creazione, ha coinvolto 44 milioni di studenti universitari in 33 paesi europei. Trentadue anni dopo, in un periodo di forte tensione per l’Ue, tra Brexit e sovranismi emergenti, la cosiddetta Generazione Erasmus è ormai la fascia anagrafica che sente più forte il senso di appartenenza e cittadinanza europea.
Se si domanda a un giovane universitario di raccontare della sua esperienza Erasmus, quasi sicuramente lo si sentirà nominare ESN, o Erasmus Student Network, un’associazione studentesca internazionale no-profit. Fondata nel 1990 da ex studenti in mobilità internazionale e supportata dalla Commissione Europea, ESN si interfaccia con le maggiori istituzioni dell’Unione e, operando in più di 530 università del continente, fornisce servizi e attività, ricreative e culturali, agli studenti internazionali. I suoi membri sono volontari, studenti universitari di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che tutti i giorni spendono energie ed entusiasmo per l’associazione. Students helping students, è questo il loro motto.
Nel 1994 è stato fondato il livello nazionale italiano del Network, ESN Italia, supportata dal Ministero dell’Istruzione, e che, ad oggi, comprende 2000 membri attivi e 53 sezioni locali distribuite in 47 città della Penisola. Tra queste, Milano è sicuramente quella in cui l’associazione opera nel modo più efficiente e vivace. Il coordinamento milanese comprende infatti ben 6 sezioni, localizzate nei principali Atenei: l’Università di comunicazione lingue Iulm, Politecnico, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Milano-Bicocca, Bocconi e Università degli Studi.
Per avvicinarci ancora di più alla realtà organizzativa e alle file dell’associazione, siamo andati a fare qualche domanda alla giovane presidentessa di ESN Iulm, Federica Cagnoni, 22 anni, studentessa di Comunicazione qui nell’Ateneo. La incontriamo in una piccola stanza dietro l’edificio 1, adibita a ufficio dell’associazione e aperto un paio d’ore al giorno in orario di pausa pranzo. Qui gli studenti Erasmus possono chiedere informazioni riguardo l’università, registrarsi per le varie attività organizzate dai volontari e dotarsi della carta ESN, che, grazie a partnership con vari negozi e locali milanesi, dà diritto a sconti.
«Federica, come riesci a far coincidere la vita universitaria con i molti impegni previsti dalla carica di presidentessa di ESN Iulm?»
«Il tempo si trova. In ESN Iulm siamo un bel team, quindi organizzarci e suddividerci i compiti non è difficile, nonostante le lezioni e lo studio. All’interno della sezione, oltre alla figura del presidente, ci sono altri Board Members: un vicepresidente, un segretario, un tesoriere e un rappresentante locale. E, ovviamente, altri membri attivi, che si impegnano molto. E’ un ambiente che ti regala tanto, soprattutto a livello umano, e che ti stimola a fare sempre di più e sempre meglio».
«Quanti Erasmus partecipano alle attività questo semestre? E che rapporto si crea nel gruppo?»
«Sono quasi 100. La cosa bella è che, pur non essendo un numero ristretto, riusciamo a creare un clima familiare, sia tra di loro, sia con loro. Con alcuni si creano amicizie durature, che si mantengono anche dopo la fine del loro Erasmus. In ESN quasi la totalità di noi ha vissuto esperienze di studio all’estero e sappiamo quanto sia bello trovare nella nuova università, dove ancora non conosci nessuno, qualcuno che ti accoglie e con cui fare gruppo. Per questo, in collaborazione con la Iulm, puntiamo molto sui Welcome Days e la Welcome Week, durante i quali si dà il benvenuto agli Erasmus e si mostra loro la città. In quei giorni si cominciano a stringere i primi legami, che poi si fortificano nel corso del semestre, durante le attività che organizziamo».
«Ad esempio?»
«Viaggi, feste, visite ai musei, eventi nazionali. Anche Tandem, ovvero aperitivi durante i quali è possibile migliorare le proprie competenze linguistiche tramite giochi di gruppo e piccole competizioni. Il punto forte di ESN Iulm è il Prom, il ballo in stile High School americana che organizziamo a fine anno scolastico, prima del rientro a casa degli Erasmus. Vengono anche eletti “Miss e Mister Erasmus”, cioè gli studenti che hanno lasciato più il segno nel gruppo durante il loro soggiorno a Milano. Lavoriamo mesi per preparare tutto, ma ne vale la pena. Ci divertiamo moltissimo».
«Tu come sei venuta a conoscenza dell’associazione?»
«Io, come molti di noi, ho conosciuto ESN durante il mio Erasmus. Spesso si rimane affascinati dalla sua energia positiva e poi si entra a far parte dell’associazione una volta tornati in Italia. Dopo un’esperienza internazionale, fuori dalla propria realtà abituale, la voglia di restare in contatto con altre culture rimane».
«Qual è la cosa più importante che pensi ti rimarrà dopo l’esperienza dell’Erasmus e di ESN?»
«Sicuramente la sensazione che si può veramente essere “cittadini del mondo”. Che non vuol dire solo aver viaggiato molto, abitato e studiato all’estero, ma anche aver avuto la possibilità di vivere veramente l’esperienza, stringendo legami. E’ questo che ci permette di sentirci a casa ovunque. Se, ad esempio, un membro di ESN Italia volesse fare un weekend a Barcellona, sarebbe quasi sicuramente ospitato a casa di un membro di ESN Spagna. Basta chiedere sui vari gruppi Facebook e Whatsapp. Ci piace descriverci come una rete internazionale di apertura, che si è espansa anche grazie al passa parola».