Non solamente il ricorso del 29 Gennaio. La città di Milano chiama si appella alla Corte di giustizia Ue richiedendo la sospensione del trasferimento dell’agenzia del farmaco in Olanda. Presentato infatti un procedimento, detto sommario, motivato dall’urgenza della situazione e per prevenire un danno grave e irreparabile a una delle parti. In parole povere, cercare di fermare il processo di spostamento dell’Ema ad Amsterdam prima che sia troppo tardi per tornare indietro.
Ora la Corte Ue dovrà valutare la fondatezza della richiesta di sospensiva in base a due criteri: l’urgenza e il rischio di danni irreparabili. Doveroso sottolineare che, se anche la richiesta di Milano venisse accolta, la sospensione del trasferimento rimarrebbe comunque provvisoria sino alla sentenza del ricorso principale. Sala ci crede: «Mi pare che ogni giorno aumentano i dubbi sulla proposta olandese. Certamente, lo dico senza rischio di smentita, non sono stati molto corretti lasciando intendere che una soluzione transitoria sarebbe stata sufficiente»
La fiducia del sindaco di Milano deriva anche dalle tempistiche. Per questo tipo di pratiche i tempi di decisione della Commissione sono più brevi rispetto alle decisioni ordinarie, che talvolta arrivano a richiedere diversi mesi. Obbligatorio sottolineare, comunque, che se fosse approvata la richiesta di sospensiva, quest’ultima rimarrebbe provvisoria fino alla decisione finale vera e propria. La data chiave ora è il 12 febbraio, quando ci sarà la visita in città della Commissione e dal cui esito Sala spera di ottenere indicazioni positive.
In questo momento non è un problema di lamentarci, né di frignare perché siamo stati quelli penalizzati al sorteggio, è il momento di combattere. Ci credo ancora molto. E credo che a questo punto il primo passaggio da aspettare sia la visita della Commissione che avverrà il 12 di questo mese. Quello sarà un passaggio importante. Su questo tema di Ema, io certamente non voglio mollare.
Riguardo ai documenti presentati dalla capitale olandese sul progetto Ema, la Commissione UE non ne permetterà la pubblicazione. Il portavoce dell’istituzione, infatti, ha dichiarato che gli Stati membri avrebbero chiesto all’UE di mantenere i progetti confidenziali e che, nonostante la «piena trasparenza», la Commissione «non sia obbligata» a pubblicarli. Sempre il portavoce conclude: «La decisione è nelle mani degli Stati membri. Il ruolo della Commissione è stato molto limitato».
(fr)