La casa di Piergiorgio è piccola ma accogliente: una sala principale con angolo cottura, un bagno e una camera da letto. “Qui ho organizzato circa 80 eventi – racconta il padrone di casa – soprattutto delle Jam Session dove far esibire giovani musicisti. La cosa più bella di queste esperienze è la condivisione”.
Piergiorgio ha trovato nella sua casa il luogo migliore dove divertirsi con gli amici. Ma avere le idee non basta per allestire un evento: serve anche organizzazione. È qui che interviene Comehome, una piattaforma online accessibile da app e sito web (comehome.fun) che permette di organizzare e di partecipare a eventi in casa. Un’idea di Michele Cesario, Daniele Chierchia, Federico Santaroni e Andrea Vitale, quattro ragazzi che dopo gli studi hanno pensato di trasformare l’organizzazione delle feste in casa in un business.
Il progetto è partito a Milano nel 2016 quando Michele, studente bocconiano stufo della classica movida milanese fatta di tavoli in discoteca, è tornato dalla sua esperienza in Sudamerica: “Abbiamo cominciato organizzando eventi gratuiti – racconta Michele – il lavoro è diventato serio nel gennaio del 2017. Adesso siamo arrivati a proporre in media 2/3 feste al giorno, che coinvolgono 200 host che mettono a disposizione la propria casa. Da dicembre abbiamo iniziato a lavorare anche a Torino e contiamo presto di arrivare anche a Roma e a Bologna, dove per ora siamo presenti solo su Facebook”. All’inizio era Comehome che proponeva gli eventi ai proprietari di casa, ma quando la piattaforma si è evoluta da un gruppo di amici a una community non è più stato necessario: “Lasciamo pieno spazio alla creatività degli host, che devono solo decidere il format, il numero e la fascia d’età dei partecipanti e la quota d’ingresso”. In poco tempo si sono creati degli appuntamenti fissi, che vanno rapidamente in sold out: dallo Psicocinema al Colora che ti passa, passando per una semplice Festa a caso o una Escape home, versione casalinga dell’Escape room, gioco dove si viene chiusi in una stanza e bisogna cercare di uscire. “Gli eventi di solito sono dei preserata, poi i partecipanti possono decidere se restare lì o continuare a divertirsi in qualche locale”. Comehome permette ai clienti di continuare la festa anche fuori di casa: “Abbiamo aperto delle collaborazioni con alcuni locali di Milano, tra cui l’Apollo vicino ai navigli e il Tom, nella zona delle Colonne di San Lorenzo”. Ma difficilmente la gente si sposta, a causa di quello che Michele chiama ‘Effetto Comehome’: “Lo scopo principale delle nostre feste è permettere alle persone di conoscere nuovi amici con cui divertirsi, cosa difficile da fare in una discoteca. Dopo gli eventi poi si creano delle relazioni che vanno al di fuori della community”. Questo grazie anche all’aiuto delle guide, ragazzi che hanno partecipato a molti eventi e che aiutano chi prova la piattaforma per la prima volta ad ambientarsi e i proprietari di casa ad organizzare al meglio la festa, preoccupandosi che non manchi niente e che non succedano episodi spiacevoli.
Certo organizzare una festa non è semplice: bisogna procurarsi da mangiare e da bere per gli ospiti, serve la musica per creare la giusta atmosfera e, dopo una nottata di divertimento, il giorno dopo si deve sistemare la casa. Comehome mette a disposizione dj, barman, addetti alle pulizie, volendo anche fotografi e videomaker, che poi vengono pagati dall’host grazie ai biglietti d’ingresso che fungono da rimborso spese. Un biglietto costa in media dai 10 ai 20 euro e la piattaforma trattiene solo una commissione del 15%. Chi organizza non guadagna niente, ma gli host migliori, votati dagli utenti attraverso l’app, hanno la possibilità di avere i propri eventi sponsorizzati da marchi di rilievo come, per esempio, Mondadori e Tuborg, che portano i propri prodotti direttamente nelle case dei consumatori e qualche soldo in più nelle casse di Comehome. Occasioni importanti per mettere in mostra idee e progetti interessanti, soprattutto per studenti e giovani professionisti, ragazzi che vanno dai 20 ai 30 anni, che rappresentano la maggior parte della community. Ma ci sono vantaggi anche per gli utenti: “Quelli che si dimostrano più fedeli, che partecipano al maggior numero di feste – spiega Michele – hanno la possibilità di diventare ‘ambassador’ di Comehome ed entrare gratis agli eventi”. Cominciare a partecipare è semplice: basta comprare un biglietto dal sito o dall’app con carta di credito, aspettare la mail con l’indirizzo, che viene comunicato il giorno dell’evento, e divertirsi.
Condivisione, divertimento e opportunità di conoscere nuove persone sono i punti di forza di Comehome. Parola degli host. Elisabetta, professoressa di 28 anni, ha trovato una famiglia: “Le feste non sono mai monotone, c’è sempre gente nuova. Poi dipende da te, da come ti rapporti”. A questo proposito, lei è stata una delle prime guide di Comehome, ha aiutato le ‘matricole’ a inserirsi e numerosi host a organizzare i propri eventi: “Sto dietro ai proprietari di casa, consiglio loro quanto cibo comprare. E quanto alcol, che non deve mai finire!”. La community è sempre più numerosa e di conseguenza aumentano le feste, ma quelle di Elisabetta vanno sold out immediatamente: “Ma non c’è competizione tra di noi, siamo tutti amici”. Il problema a suo dire è un altro: “Da quando Comehome è diventato più grande, alcuni lo stanno approcciando come un sito d’incontri”.
Un problema riscontrato anche da Luca, un vigile del fuoco di 32 anni originario di Salerno che organizza feste in casa dal 2012. “Al primo evento che ho fatto insieme a Comehome lo scorso gennaio ho portato in casa mia quasi 100 persone, la cui metà erano amici miei mentre i restanti sono venuti grazie alla piattaforma”. In pochi mesi è riuscito a replicare due volte, creando sempre format diversi: “Il secondo è stato un Twins Party, dove gli ospiti dovevano venire vestiti uguali a coppie. Per fortuna la gente ha colto lo spirito della festa, perché di solito sono attratti più dall’open bar…”. Con tante persone sconosciute tra i partecipanti però non sai mai chi ti entra in casa: “Servirebbe un filtro di sicurezza per evitare episodi spiacevoli, che per fortuna accadono poche volte”.
Certamente la propria casa è più sicura di un locale. Uno dei motivi che ha convinto Giusy, neolaureata in psicologia di 27 anni, ha continuare a frequentare le feste di Comehome dopo un inizio non entusiasmante: “Al primo evento a cui ho partecipato non c’era aria di festa, ma ho deciso di riprovare e organizzare un evento a casa mia”. Da lei e dalla sua coinquilina è nata la Festa a caso, uno dei format di maggiore successo della piattaforma: “All’ingresso abbiamo distribuito dei gadget e il genere musicale cambiava ogni 30 minuti. La gente si è divertita così abbiamo già fatto 3 edizioni”. Giusy è in cerca di lavoro e conoscere nuove persone può essere d’aiuto: “Alle feste si conoscono professionisti di diversi ambiti con cui può essere interessante rimanere in contatto”.