Il restauro della Sala delle Asse, al Castello Sforzesco di Milano, sta riportando alla luce un tesoro finora nascosto. Si tratta di una serie di disegni a mano fatti dal genio di Leonardo Da Vinci, attraverso l’uso del carboncino, in cui si distinguono chiaramente le rocce e gli alberi, corsi d’acqua e boschi, in cui par di sentire i passi dell’uomo e il correre dei cavalli al galoppo. Ancora è da chiarire se si tratti di disegni concepiti da Leonardo stesso o dai suoi allievi. Sono stati ritrovati finora, oltre a un ben definito paesaggio, nove contorni di tronchi di gelso con dettagli botanici, un particolare di sottobosco con alberelli e foglie, diversi piccoli fusti. Un disegno complessivo che si estendeva probabilmente su due campate.
Pietro Marani, tra i massimi studiosi di Leonardo e membro della commissione di restauro della Sala delle Asse, ha dichiarato: «La scoperta dei disegni cambia la prospettiva di lettura della Sala e ci riconsegna una costruzione scenografica che si allarga in uno spazio più ampio rispetto ai canoni della pittura quattrocentesca. Ancora una volta Leonardo è un innovatore». La Sala delle Asse si trova al piano terra del torrione nord-orientale del Castello Sforzesco, il torrione del Falconiere: è l’antica Camera della Torre poi detta Camera dei Moroni, utilizzata principalmente per le occasioni di rappresentanza. La stanza fu ideata per Ludovico il Moro con 16 piante di gelso, simbolo del Moro, il cui fogliame si intreccia con delle corde dorate nel pergolato della volta.
La Sala delle Asse prende il nome dalle assi di legno che rivestivano i muri. Il disegno sembrava perduto ma, grazie all’architetto Luca Beltrami e lo storico tedesco Paul Müller-Valde, nel 1893 furono ritrovate significative tracce di pittura nella volta. Il 16 maggio ci sarà l’apertura al pubblico della Sala del Castello Sforzesco, evento in cui saranno per la prima volta mostrate al pubblico le tracce di Leonardo.