Il caracat Grum, incrocio tra il selvatico caracal e una gatta abissina, finisce ancora una volta sulle pagine dei quotidiani e dei siti d’informazione. L’animale era stato fotografato a novembre in Piazzale Loreto a Milano mentre gironzolava condotto al guinzaglio dalla padrona. Dopo le foto, il Comune si era interessato al caso, fino alla diffida alla proprietaria di portarlo in giro perché ritenuto potenzialmente pericoloso. Dopo la diffida, il sequestro: l’animale è stato prelevato dai Carabinieri e portato alla clinica veterinaria San Francesco. La detenzione però ha procurato a Grum un «grave stato di sofferenza» e il caracat è tornato tra le braccia della sua padrona Anelia Kancheva, 35enne bulgara.
Il caracat Grum è nato a maggio 2017 in Belgio ed è stato acquistato in Repubblica Ceca, per circa 10mila euro. Probabilmente è entrato in Italia in auto e non da una dogana. In Bulgaria, paese d’origine della donna, la detenzione del caracal non è vietata dalla legge ma in Italia, con l’introduzione della cosiddetta legge Cites del 1996 è vietato il possesso senza eccezioni.
La questione degli ibridi tra animali selvatici e domestici è una “zona grigia” di difficile interpretazione. Sono animali normalmente destinati a ricchi acquirenti, con uno spiccato esibizionismo oppure in cerca di guadagni, dato che una coppia di caracat può assicurare ai padroni notevoli entrate. Da sempre l’uomo ama circondarsi di animali esotici e inadatti alla vita cittadina, dimenticando le necessità che derivano dall’evoluzione di ogni specie. Per aggirare norme e divieti negli ultimi anni si è sviluppata la scorciatoia dell’ibridazione, replicando animali con un aspetto molto simile ai loro progenitori selvatici. (A.M.)