Non è un grande periodo per Antonio Ingroia. Nemmeno il tempo di smaltire la delusione per gli scarsi risultati ottenuti dalla sua “Lista del popolo per la Costituzione” alle elezioni dello scorso 4 marzo, che alla sua porta ha bussato la Guardia di Finanza. Così, all’ex magistrato palermitano sono stati sequestrati oltre 150mila euro nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per peculato. Una cifra corrispondente a quanto avrebbe intascato illegittimamente durante la sua attività di amministratore unico e liquidatore di Sicilia e Servizi, società a capitale pubblico che gestisce i servizi informatici della Regione Sicilia. Nello specifico, 34mila euro deriverebbero da rimborsi di viaggio, mentre gli altri 117mila corrisponderebbero a un’indennità di risultato del 2013 largamente sproporzionata rispetto agli utili dell’azienda. Nella vicenda è coinvolto anche Antonio Chisari, all’epoca dei fatti revisore contabile di Sicilia e Servizi.
«Ho la coscienza a posto perché so di avere sempre rispettato la legge – ha commentato a caldo Ingroia. La verità è che ho denunciato sprechi per centinaia di milioni di euro, soldi che solo io ho fatto risparmiare, e invece sono accusato per una vicenda relativa alla mia legittima retribuzione. Dimostrerò tutto questo nelle sedi competenti», ha concluso.
Secondo i suoi ex colleghi della Procura di Palermo, Ingroia negli ultimi anni si sarebbe indebitamente appropriato di decine di rimborsi “a cinque stelle”. Tra le sue mete preferite pare figurassero i lussuosi hotel Villa Igiea, Excelsior e Palace e gli esclusivi ristoranti Cucina Papoff e Locanda del Gusto.
L’indagine ha avuto origine da una segnalazione effettuata dalla procura della Corte dei Conti nel 2015 a seguito della pubblicazione di un articolo dell’Espresso che dava conto delle discutibili pratiche che venivano regolarmente esercitate da Sicilia e Servizi. L’esperienza di Ingroia a capo del più volte ribattezzato “carrozzone informatico” è comunque già giunta al capolinea. Il neogovernatore siciliano Nello Musumeci lo ha infatti sostituito con l’ingegnere Dario Corona. (av)