Au Domus Aurea avec @PaoloGentiloni, nous avons pu mesurer la filiation des grandes heures de l’Europe dans laquelle nous sommes inscrits. pic.twitter.com/CzC7iiDCOH
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 11 gennaio 2018
Nel 1963 Charles de Gaulle e Konrad Adenauer stilarono il Trattato dell’Eliseo, un accordo bilaterale tra la Francia della quinta repubblica e la Germania Ovest. Allora il documento siglato dai due statisti permise di porre fine al conflitto secolare tra le due nazioni confinanti.
La nascita del Trattato del Quirinale tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier Paolo Gentiloni rimanda alla mente il documento del ’63, sebbene le condizioni alla base dell’accordo tra Roma e Parigi siano ben diverse da quelle di 55 anni fa tra le due potenze europee. Italia e Francia hanno confermato la solida collaborazione già esistente tra di loro, esprimendo la volontà di rendere le loro consultazioni e cooperazioni ancora più solide e fruttuose.
Il presidente Macron, nella penisola per partecipare al vertice del Med-7, ha sottolineato che il rapporto tra Roma e Parigi sarà «strutturante ma non esclusivo. Avrà ottica europea e sarà complementare al rapporto franco-tedesco. Quando Francia e Germania non riescono a mettersi d’accordo l’Europa non può andare avanti. Ma quel rapporto non è esclusivo. Il legame con l’Italia ha un’altra storia, legami culturali, un’amicizia speciale e specifica. E non è in concorrenza né inferiore ma perfettamente complementare con quello franco-tedesco. Il rapporto è forte a tutti i livelli e abbiamo voluto dargli una forma nuova con il Trattato del Quirinale».
Con @EmmanuelMacron l’impegno per un’Europa più ambiziosa e vicina ai cittadini. Il progetto di un Trattato del Quirinale per rendere ancora più forti le relazioni Italo francesi al servizio dell’intera Unione
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 11 gennaio 2018
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha affermato: «Vogliamo dare una cornice più stabile e ambiziosa ai nostri rapporti. Abbiamo deciso di mettere al lavoro un gruppo di persone per un trattato che può rendere ancora più forte e sistematico le nostre relazioni. E’ un trattato rivolto al futuro che può essere un contributo anche per il futuro della Ue».
L’incontro che ha portato alla stesura del Trattato del Quirinale è stata anche l’occasione per parlare di Europa e del tema migranti. Il capo di Stato francese si è complimentato con l’Italia per la gestione delle migrazioni: «Avete fatto un ottimo lavoro nel 2017, cui rendo omaggio, per ridurre la destabilizzazione causata dal fenomeno migratorio. Ha tutto il mio rispetto per il lavoro condotto – e prosegue – Dobbiamo dare una risposta strutturata e solidale al fenomento migratorio, chiarendo e armonizzando le regole. In qusto senso la Francia sta procedendo nel mettere a punto delle riforme con i partner europei, perché al momento c’è un sistema con delle lacune. E sono sicuro che Italia e Francia riusciranno ad armonizzare i sistemi di accoglienza e di asilo».
Infine il presidente Macron tocca anche la questione dell’invio di militari italiani in Niger: «Voglio rendere omaggio anche alla decisione dell’Italia per la missione in Niger. So che ha creato tanto dibattito, ma risponde a impegni già assunti, coerenti con l’insieme della politica migratoria e di sicurezza comune». (CS)