Dopo il voto di fiducia alla Camera dei Deputati, il governo Conte II ha affrontato il 10 settembre il Senato dove ha ottenuto 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 senatori astenuti.
Lo scontro Salvini – Conte
https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/788581941559485/
All’audizione del premier Giuseppe Conte è seguito l’intervento del leader della Lega, Matteo Salvini che ha detto: «Non la invidio, presidente Conte-Monti. Si capisce quando una ha un discorso che viene dalla testa, dal cuore, dall’anima e quando deve leggere un compitino scritto a casa. Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Monti, Renzi. Le lascio la poltrona figlia di slealtà, di tradimento, di interesse personale. Io mi tengo il mio onore e l’affetto di milioni di italiani. Può essere la poltrona più importante del mondo, ma non riuscirei ad occuparla nemmeno per un quarto d’ora. Per noi “mai col Pd” rimane “mai col Pd“. Siete minoranza nel paese, siete maggioranza qui per giochi di palazzo». «Sembra di tornare al pentapartito — fa notare Salvini —. Chi ha paura del voto degli italiani è perché pensa di non meritarlo. Lo stile non lo fa la cravatta, la pochette, il capello ben pettinato. Lei è l’uomo che sussurrava alla Merkel. Ha svenduto l’interesse italiano e ha preso una sòla con la nomina di Paolo Gentiloni a commissario per gli Affari economici dell’Unione europea visto che tutto sarà sotto il controllo del vicepresidente Dombrovskis che è un falco della Ue. Ma state tranquilli — conclude Salvini —: non potete scappare per sempre, noi torneremo alla guida di questo Paese e lo faremo per amore dell’Italia e non delle poltrone». I leghisti hanno inoltre annunciato di non essere intenzionati a mollare le presidenze delle commissioni parlamentari. «Ma non ci pensiamo proprio: li faremo impazzire fino alla fine» ha detto il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo.
https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/420043978856635/
Non si è fatta attendere la risposta di Giuseppe Conte. Nella sua replica il premier ha ribadito che «gli amici di ieri sono diventati non avversari ma nemici». «Errare è umano, succede spesso a tutti, anche in politica — osserva Conte —. Dare agli altri la colpa dei propri errori è il modo migliore, in politica, per conservare la leadership del partito. Sento spesso richiamare il termine dignità avrete modo di spiegare agli italiani cosa ci sia di dignitoso in tutti i voltafaccia che ci sono stati nelle ultime settimane». «Fino a ieri ero l’alfiere degli interessi nazionali e ora scopro che non lo sono mai stato».
Le polemiche in Aula
Già nella mattinata del 10 settembre si sono avute le prime tensioni con cori da stadio e insulti. Il premier è stato accolto da urla di alcuni esponenti leghisti che lo hanno additato come un «traditore». L’aula è stata inoltre sospesa dalla presidente Elisabetta Casellati dopo che la senatrice della Lega, Lucia Borgonzoni, è intervenuta con indosso una maglietta con la scritta «parliamo di Bibbiano». La presidente ha invitato più volte la senatrice a coprire la maglia, ma al suo rifiuto ha deciso per la sospensione dei lavori.
https://www.facebook.com/rivogliobologna/videos/429880520965968/
Il voto dei senatori a vita
La senatrice a vita Liliana Segre, accolta da un lungo applauso, ha votato «sì». «Vorrei che questo governo nascesse dalla consapevolezza di uno scampato pericolo — ha detto —, dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull’orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo. Occorre ripristinare un terreno di valori condiviso nella difesa costante della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Costituzione e dalla Resistenza».
«Sono dispiaciuto che le mie attuali condizioni di salute non mi consentano oggi di prendere parte alla seduta del Senato sulla fiducia. Intendo però rendere noto il mio orientamento, come Senatore di Diritto e a Vita, favorevole alla nascita del nuovo governo, pur di fronte a oggettive difficoltà e alla necessità di meglio definire convergenze politiche e programmatiche e la loro tenuta nel tempo», ha detto il presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano.
«Se dovessi essere coerente con me stesso dovrei votare la fiducia e oggi ho deciso di pretendere maggiore coerenza da me stesso che da altri e quindi di mettere alla prova una posizione di sostegno alla fiducia ma sottolineo molto che è indispensabile un vero mutamento di indirizzo», ha detto Mario Monti.
Le reazioni
Il primo commento arriva da Nicola Zingaretti, segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, che tramite Twitter annuncia l’inizio di un nuovo ‘governo del cambiamento’.
Ora inizia la grande sfida: cambiamo insieme l’Italia #Senato #fiducialgoverno
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) September 10, 2019
Dopo quello del segretario del Pd è arrivato il commento di Matteo Renzi.
Non si fa politica con i risentimenti personali ma mettendo al centro il bene comune. Buon lavoro al nuovo Governo, viva l’Italiahttps://t.co/QqwYUuoQLp#Senato pic.twitter.com/vDK7yqNiD8
— Matteo Renzi (@matteorenzi) September 10, 2019
Il premier Giuseppe Conte fa sapere di essere felice di essere promotore di una nuova stagione riformatrice.
Il Parlamento ha votato la fiducia al Governo. Un nuovo inizio per l’Italia, una stagione riformatrice di rilancio e speranza. Costituzione e rispetto delle Istituzioni la nostra bussola, gli interessi degli italiani il nostro obiettivo. Al lavoro con coraggio e determinazione 🇮🇹
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) September 10, 2019
I prossimi impegni
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mercoledì 11 settembre, sarà a Bruxelles dove incontrer la presidente eletta della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Nel pomeriggio Conte incontrerà il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente designato del Consiglio Europeo Charles Michel.