La Sea-Watch forza il blocco. Cosa può succedere adesso

La Sea-Watch 3 forza il blocco. La nave con a bordo 42 migranti, che per 13 giorni è rimasta a largo delle coste di Lampedusa in attesa di poter procedere allo sbarco, è entrata in acque italiane alle due meno dieci e ha poi raggiunto il porto di Lampedusa. Quando la motovedetta della Guardia di finanza ha intimato l’alt, a circa 12 miglia dalla costa, l’imbarcazione non si è fermata ma ha continuato ad avanzare.

«Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo», ha spiegato il capitano Carola Rackete, a un giorno di distanza dalla decisione della Corte europea dei i diritti dell’uomo di rigettare il ricorso.

La decisione arriva dopo che questa mattina era stato comunicato ai naufraghi quanto stabilito da Strasburgo. «Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani», spiega la Ong. Alcuni di loro hanno minacciato  di fare lo sciopero della fame, altri di volersi buttare in mare o provocarsi delle ferite.

 

I possibili scenari

Oltre a una possibile multa, i reati che potrebbero essere contestati a Rackete sono quelli di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e di associazione per delinquere. Ciò potrebbe accadere soprattutto dopo che il 15 giugno scorso, il ministro Matteo Salvini aveva firmato il divieto di ingresso, transito e sosta per la nave della Ong tedesca, come previsto dal decreto sicurezza. La Sea-Watch 3, una volta attraccata, potrebbe essere oggetto di sequestro da parte della magistratura.

«La colpa: essere stati soccorsi da una ONG. La punizione: friggere sul ponte di una nave per settimane – è il tweet pubblicato dall’organizzazione tedesca no-profit – Rifiutati e abbandonati dall’Europa. Intanto sono più di 200 le persone sbarcate nei giorni scorsi a Lampedusa. BASTA, siamo entrati. Ora #FateliScendere».

 

 

Le reazioni

Dura e immediata la reazioni del ministro Matteo Salvini che schiera i carabinieri, in posizione sulla banchina del porto.

«L’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra. Chi sbaglia, paga – ha replicato il ministro, che attacca Olanda, Germania e definisce la comandante «una sbruffoncella che fa politica».

Contrariato dalla decisione anche il vicepremier Luigi Di Maio. «L’Europa deve svegliarsi, ecco cosa penso. Penso che l’Europa debba aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia. Non abbiamo bombardato noi la Libia».

 

 

 

 

No Comments Yet

Leave a Reply