Patiti dello shopping, ai nastri di partenza: l’attesa dei saldi estivi 2019 è giunta al termine. A Milano, come nel resto della Lombardia, gli sconti iniziano sabato 6 luglio, e dureranno due mesi, fino al 3 settembre (come nel resto delle regioni italiane).
A diffondere le previsioni sull’andamento degli sconti di fine stagione e la propensione alla spesa delle famiglie è il Codacons: «Al momento non si registra un particolare interesse dei consumatori per i saldi, e le aspettative dei commercianti rischiano di rimanere deluse», spiega il presidente Carlo Rienzi. «Il forte calo della fiducia delle famiglie e l’incertezza sul futuro del paese, congiuntamente alla data di partenza dei saldi fissata per luglio, periodo in cui la maggior parte dei cittadini nei weekend preferirà recarsi al mare, giocano un ruolo determinante sull’andamento delle vendite». I negozianti, aggiunge il Codacons, sono ben consci di tale situazione: non a caso, da un lato i saldi partiranno con percentuali di sconto elevatissime, fino al 50% già dai primi giorni di promozione; dall’altro, numerosi negozi e catene commerciali hanno già da settimane anticipato la partenza dei saldi in tutta Italia, attraverso promozioni speciali alla propria clientela, anche per far fronte al forte calo delle vendite registrato nei mesi scorsi a causa del maltempo. Come ogni anno, rileva l’associazione, a dare un sostegno non indifferente al commercio saranno tuttavia i turisti stranieri, specie russi, cinesi e giapponesi, che affolleranno boutique d’alta moda e outlet delle grandi città. In base alle stime, lo scontrino medio italiano si aggirerà attorno ai 65 euro procapite, sostanzialmente in linea con i dati registrati nel 2018.
Per evitare il fallimentare modello “Rebecca Bloomwood”, protagonista dalle mani bucate del film e best seller I love shopping, le associazioni dei consumatori forniscono un vademecum per quanti acquisteranno a saldo. Una lista di consigli che si snoda tra il monito di conservare lo scontrino (poiché, anche nel periodo di sconti, il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso), quello di confrontare i prezzi tra più esercizi commerciali, e la regola aurea: cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, così da essere meno influenzabili dal negoziante ed evitare di tornare a casa con numerosi capi che non si useranno mai.