L’80% dei votanti della Piattaforma Rousseau ha confermato Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle. Le consultazioni si sono svolte dalle ore 10:00 del 30 maggio alle ore 20:00.
«Buon voto a tutti!». Aveva scritto su Facebook il vice premier, Luigi di Maio la mattina prima dell’inizio delle consultazioni. Il giorno prima, il leader del Movimento 5 Stelle aveva invece chiesto: «di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato. Nelle ultime quarantotto ore hanno detto di tutto contro di me. Dichiarazioni di ogni tipo da ogni parte. Ho letto anche i vostri tantissimi messaggi. Alcuni di incoraggiamento, altri che mi hanno fatto riflettere. E di questo vi ringrazio. La vita, per ognuno di noi, è fatta di diritti e doveri. Non scappa nessuno. Non mi sono mai sottratto ad alcuna responsabilità, in questi anni ci ho messo sempre la faccia. Prima di ogni altra decisione, oggi ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola».
La votazione
Alle consultazioni possono partecipare tutti coloro che sono iscritti alla Piattaforma Rousseau con un documento certificato. La domanda a cui rispondere è “confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle?”. Nessuno può conoscere l’andamento delle consultazioni, a parte l’Associazione Rousseau. Una volta votato, infatti, non si è a conoscenza di quante persone abbiano optato per il sì o per il no o il numero totale dei votanti. Inoltre non è stato specificato se, una volta concluse le consultazioni, il degli iscritti vincoli il Movimento a seguire le loro indicazioni. A tal proposito, lo Statuto all’art. 8 comma e recita «il Capo Politico può essere sfiduciato con delibera assunta a maggioranza assoluta dei componenti del Comitato di Garanzia e/o dal Garante, ratificata da una consultazione in Rete degli iscritti, in conformità a quanto previsto dal presente Statuto». Il voto quindi sarà un suggerimento o no? Il Movimento seguirà realmente il volere degli iscritti? E, ancora una volta, chi accerterà la veridicità dei voti?
L’Hacker di Rousseau
Il giorno prima dell’inizio delle consultazioni, l’hacker Rouge_0, che ha più volte attaccato la Piattaforma Rousseau, ha lanciato un messaggio su Twitter in cui “consola” Di Maio dicendo che lo salverà dalle possibili dimissioni. Il suo primo attacco era avvenuto nell’agosto 2017 quando era stata sottoposta la scelta del nome del candidato premier. L’altro invece era avvenuto a settembre 2018 quando aveva pubblicato i dati sensibili di alcuni leader del Movimento, tra cui Virginia Raggi, Paola Taverna, lo stesso Di Maio, Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli. L’hacker non si era risparmiato nemmeno durante la consultazione sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Ha infatti pubblicato lo screenshot del servizio online Check-host.net dove si rilevavano le difficoltà ad accedere alla Piattaforma.
Io ti salverò#cinedimissioni
— rogue0 (@r0gue_0) May 29, 2019