Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha annunciato il divieto di circolazione delle automobili diesel nel centro storico della capitale a partire dal 2024. Lo ha reso noto da Città del Messico, in occasione della conferenza annuale Women4climate, in cui si affrontano tematiche relative alle problematiche dei cambiamenti climatici.
Lo ha sottolineato anche con un post su Facebook: «Insieme alle altre grandi capitali mondiali, Roma ha deciso di impegnarsi in prima linea e a Città del Messico, durante il Convegno C40, ho annunciato che, a partire dal 2024, nel centro della città di Roma sarà vietato l’uso di automobili diesel. Le nostre città rischiano di trovarsi di fronte a sfide inattese. Assistiamo sempre più spesso a fenomeni estremi: siccità per lunghi periodi, come sta avvenendo nel Lazio; precipitazioni che in un giorno possono riversare sul terreno la pioggia di un mese intero; o anche nevicate inusuali a bassa quota come quelle che in questi giorni stanno investendo l’Italia. Per questo dobbiamo agire velocemente. Insieme alle altre grandi capitali mondiali, Roma ha deciso di impegnarsi in prima linea. Se vogliamo intervenire seriamente dobbiamo avere il coraggio di adottare misure forti. Bisogna agire sulle cause e non soltanto sugli effetti».
#StopDiesel @c40cities #Women4climate @Roma has decided to ban the use of private diesel vehicles from its historical center from 2024: https://t.co/nuoRCIkm2I pic.twitter.com/KFNSkq1U6i
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) February 27, 2018
Parallelamente all’ambiziosa sfida italiana, in Germania la Corte Federale tedesca ha optato per le restrizioni locali, escludendo la necessità di una legge nazionale, come ha specificato la cancelliera Angela Merkel: «La sentenza non riguarderà tutti gli automobilisti e interesserà solo alcune città in cui bisogna agire di più – e ha aggiunto – il governo discuterà con le regioni e le municipalità come procedere». Da anni infatti diverse città tedesche non rispettano i limiti dell’inquinamento atmosferico, così dea indurre l’Unione Europea a minacciare la Germania di un procedimento davanti alla Corte europea. La reazione di Berlino è stato un test sui trasporti pubblici in 5 città, proprio per evitare il divieto del gasolio.
Il colpo ai motori diesel era già stato inferto ancor prima della Raggi dalla Fiat Chrysler, che ha dimostrato l’intenzione di interromperne la produzione a partire dal 2022. Anche Toyota e Porsche hanno fatto sapere che il suo utilizzo non è più una scelta strategica, né dal punto di vista economico, né sanitario. (g,d)