62 anni di età e 38 di contributi. Il Decreto Legge n. 4/019 – meglio noto come Quota 100 – non prevede altre combinazioni numeriche. Nel giorno immediatamente successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l’Inps ha già registrato un boom di 800 richieste: 470 direttamente dai cittadini, 330 tramite patronati. Chi sceglie di uscire prima dal mondo del lavoro, rispetto ai canonici 67 anni previsti dalla Legge Fornero, sceglie di rinunciare a una fetta retributiva da calcolare a seconda dei casi.
Quota 100 è un provvedimento sperimentale che rimarrà in vigore fino al 2021, le previsioni di Palazzo Chigi parlano di circa 280.000 adesioni all’anno che dovrebbero convogliare i lavoratori sia pubblici che privati, ma con sostanziali differenze, una delle quali riguarda il trattamento di fine rapporto: un dipendete privato al momento può ricevere subito il tfr per intero, mentre un dipendente pubblico ha diritto solo a un anticipo fino a 30.000 euro. Il Governo ha fatto sapere di lavorare su un piano volto a limare gli interessi bancari a carico del pensionando, in modo che l’anticipo sul tfr possa salire a 45.000 euro. L’erogazione immediata della somma mitigherebbe l’attesa di circa due anni e mezzo alla quale un lavoratore pubblico viene sottoposto prima di ricevere la totalità del tfr.
Un’altra difformità tra pubblico e privato risiede nelle cosiddette finestre temporali: un dipendente privato che nel 2018 ha maturato i requisiti per quota 100 può già andare in pensione ad aprile, poi da lì si aprirà una finestra ogni tre mesi per i nuovi aventi diritto. Nel pubblico i primi pensionamenti scatteranno ad agosto e le successive richieste potranno essere inoltrate ogni 6 mesi. Fanno eccezione in questo senso gli insegnanti, per i quali sarà possibile congedarsi con Quota 100 a partire dal primo settembre.
Il decreto mantiene in vigore l’accesso al pensionamento ordinario stabilito dalla riforma Fornero. A prescindere dall’età è possibile cessare l’attività lavorativa con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, con 41 e 10 mesi per le donne. A tal proposito rimangono attive per tutto il 2019 anche Ape Sociale e Opzione Donna: lavoratrici in pensione a 58 anni e con 35 di contributi, ma solo con determinati requisiti e a fronte di una decurtazione che oscilla tra il 25% e il 35%.
I cittadini in possesso dei requisiti per Quota 100 devono solo munirsi delle credenziali Inps e compilare la domanda online sul sito www.inps.it, sul quale è presente un’apposita sezione “Domanda pensione”. Da lì bisogna scegliere il il tipo di pensione a seconda del proprio caso specifico. Chi non avesse modo di presentare la domanda online può rivolgersi ad un patronato o in alternativa contattare il call center dell’Inps.