L’arte del negoziare non è una cosa facile sia che si tratti di ostaggi che di un aumento dello stipendio. Jack Cambria, in visita alla sede milanese dell’Adnkronos ne approfitta per parlare con l’agenzia dei casi più scottanti e della sua attività di comandante dell’Elite Hostage Negotiation Team. E nel suo libro ‘Parliamone’ raccoglie suggerimenti e aneddoti su come affrontare le situazioni più difficili anche nella vita quotidiana. Cambria è stato per 33 anni in servizio nella polizia di New York e per 14 comandante dell’unità dedicata a operazioni Swat, recupero ostaggi, azioni anti-terrorismo conseguendo numerosi premi per il coraggio e i risultati raggiunti.
Difficile trovare un colpevole per i fatti di Trieste dove hanno perso la vita due poliziotti uccisi da un uomo sottoposto a fermo e portato in Questura. In Italia la legge stabilisce che le manette vadano messe solo se strettamente necessario, norma che in America non esiste. “Le regole americane sono diverse da quelle italiane. In America quando un sospetto è tratto in custodia è sempre ammanettato. Non conosco bene il caso, ma probabilmente i due poliziotti avranno pensato che non ci fosse la necessità di farlo. Bisogna stare attenti quando si lavora con i criminali”. Anche quando ci si trova davanti a una situazione di disagio mentale, di un arresto o di ostaggi, secondo Cambria, è necessario “l’intervento di un negoziatore, che sappia ascoltare e gestire le emozioni”.
Il lavoro investigativo italiano è molto apprezzato dal super poliziotto americano che invita a non mollare la presa sul rapimento della volontaria italiana in Kenya. “Non conosco bene il caso di Silvia Romano – dice- ma bisogna capire se è ancora viva questa ragazza. Il mio suggerimento è andare a fondo in questo senso. Sono fiducioso nelle forze investigative italiane perché sono tra le migliori al mondo e sapranno risolvere al meglio il caso”.
Nel trattare con i criminali, comunque secondo Cambria è fondamentale il rispetto dei diritti civili della persona, anche quelli di un sospettato. Come quando sono state diffuse le immagini del ragazzo ammanettato e bendato in una caserma a Roma e accusato dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega .”è importante -sottolinea- sia seguire le regole che le procedure, ma anche rispettare i diritti civili di chi è stato arrestato. Pur non volendo giudicare l’approccio dei militari, devo dire che forse qualche argomentazione per la critica esiste. Se quelle foto sono state diffuse significa che vi era l’esigenza di esporre questo caso in qualche modo all’esterno della caserma”.
La carriera di Cambria non è stata semplice. Sono state numerosi i casi complessi da affrontare. I più difficili sono quelli “che coinvolgono bambini -spiega- perché loro sono innocenti, sono vittime che non hanno chiesto di finire in quelle situazioni”. La prima regola per essere un bravo negoziatore, dice Cambria ”è di basare l’80% dell’attività sull’ascolto e il 20% sul dialogo”.
Per il super poliziotto “se fosse il contrario, non ci sarebbe la capacità di poter comprendere chi è il nostro interlocutore e non riusciremmo a trovare una strategia per risolvere il problema”. Il libro ‘Parliamone’ pubblicato da Roi Edizioni “è un manuale per cercare di trascorrere bene la propria vita, superare gli ostacoli e affrontare nel modo migliore tutte le curve e i rettilinei che ci troviamo a superare nel corso della nostra esistenza”. In qualsiasi tipo di negoziato sia in una centrale di polizia o con i terroristi ”c’è sempre una regola base che è quella di instaurare un rapporto di fiducia. Nel momento in cui si riesce a stabilire un rapporto di rispetto e una relazione con l’altra persona a quel punto si riesce a ottenere un risultato”.
Per Cambria, in fondo, tutti noi siamo dei piccoli negoziatori. “I negoziati sono alla base della nostra vita quotidiana. Si negozia il prezzo di una macchina, lo si fa negli affari e anche in famiglia. C’è bisogno di negoziare per strada quando si litiga per un parcheggio. Nel libro spiego che la negoziazione ci aiuta a tenere sotto controllo e gestire le emozioni. Più è elevato il livello delle nostre emozioni, più è bassa la razionalità con cui prendiamo le decisioni. Quando impariamo a contenere le prime e a far aumentare la seconda, abbiamo raggiunto un livello di maturità tale che possiamo scambiare le nostre opinioni in maniera normale. Il punto di contatto è in ogni parte della nostra esistenza. E’ importante sapere negoziare”.