«Tutti mi hanno chiesto che cosa succede in Italia e la mia risposta è stata quella ovvia: non lo so». Queste le parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine dell’odierna riunione dell’Ecofin (la “sezione” economico-finanziaria del Consiglio dell’Unione Europea). «Lo stesso commissario Moscovici – ha proseguito il ministro – nell’introdurre la discussione sullo stato dell’economia ha parlato dell’Italia come un elemento di incertezza, cosa abbastanza ovvia da fare. Io ho quindi descritto le ipotesi sul tappeto, con tanto di distribuzione dei voti e degli scenari possibili più o meno ragionevoli e c’è sicuramente grande interesse tra colleghi dell’Eurogruppo». Anche per Padoan, dunque, la composizione del futuro governo rimane ancora un vero e proprio rebus.
Così, in attesa dell’imminente avvio delle consultazioni al Quirinale, per tentare di fare previsioni non resta che affidarsi alle dichiarazioni degli attori in gioco. In questo senso, il leader della Lega Matteo Salvini ha nuovamente chiuso all’ipotesi di un’asse con il Pd. «Non posso allearmi con chi ha mal governato negli ultimi anni – ha detto a Strasburgo. Quindi ipotesi di governi che prevedano Renzi, Boschi o Gentiloni sono inimmaginabili».
Quanto invece agli identikit dei presidenti delle due Camere, il segretario del Carroccio ha smentito le voci emerse nelle ultime ore in merito a un avvenuto accordo con il Movimento Cinque Stelle per una “spartizione” delle cariche. La realtà potrebbe però essere leggermente diversa. Secondo alcune ricostruzioni, i grillini avrebbero infatti scelto di temporeggiare. Questo, in attesa capire se un’alleanza con il Partito Democratico possa ancora rappresentare un’alternativa percorribile, vista l’uscita di scena di Renzi. A quanto filtra, comunque, i nomi della Lega per Camera e Senato sarebbero rispettivamente quelli di Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli. Anche di questo Salvini parlerà in serata con gli alleati: previsto un vertice a Palazzo Grazioli con Meloni e Berlusconi. (av)