Sono quasi 400mila le firme raccolte dalla Lega contro il Mes, il meccanismo europeo di stabilità. L’iniziativa ha portato sabato 7 e domenica 8 dicembre i gazebo del Carroccio in 1500 piazze italiane. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri ha definito la campagna del leader della Lega Matteo Salvini un’iniziativa «terroristica per spaventare le persone».
Per Salvini il trattato mette a rischio l’economia e i risparmi degli italiani. «Se un trattato economico è sbagliato non va rinviato ma sospeso», ha dichiarato l’ex ministro dell’Interno che ha poi aggiunto che le firme verranno presentate al premier Conte nella giornata di mercoledì 11 dicembre, quando il governo porterà in Senato la risoluzione sul Mes.
Quasi 400mila firme contro il MES in due giorni, comprese le adesioni online. Grazie agli Italiani che non abbassano la testa e hanno partecipato alla mobilitazione della Lega, da Nord a Sud. pic.twitter.com/TQuaKilPY5
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 8, 2019
Le criticità evidenziate dalla Lega e da tutta l’opposizione sono legate in particolare al rischio che il Fondo salva-Stati, focalizzandosi sulla ristrutturazione del debito pubblico, possa scatenare la speculazione contro i Paesi con i conti più in deficit. Il pericolo dipenderebbe dalle nuove Clausole di Azione Collettiva (CAC).
Clausole di Azione Collettiva: cosa sono
Introdotte nel 2013, consentirebbero allo stato di rinegoziare i titoli del debito pubblico, in particolare interessi e scadenze. In caso di crisi, si può procedere ad una ristrutturazione del debito più controllata e ordinata.
Fino ad ora però, per modificare i termini del deficit era richiesta l’approvazione della maggioranza dei detentori dei titoli di debito in ogni singola categoria dei titoli stessi, dalle scadenze fino all’inflazione o agli interessi (clausole di azione collettiva a doppia maggioranza). Con la nuova riforma del Mes le clausole dovrebbero passare da azione collettiva a maggioranza singola. Basterà quindi la maggioranza dei detentori del debito pubblico con tutte le varie sottocategorie che non avranno più la possibilità di bloccare la ristrutturazione del debito.
La Meloni a Bruxelles: «Blocchiamo il MES!»
Anche Fratelli d’Italia sta esprimendo tutta la sua contrarietà alla riforma del Mes. Intervistata da La Stampa, la leader Giorgia Meloni ha sottolineato come il Fondo salva-Stati diventerà sempre più un Fondo salva-banche. Sottoscrivere il Mes obbligherebbe l’Italia a intervenire pesantemente sul debito con il rischio di mettere in ginocchio l’economia. La Meloni, che è a Bruxelles con i parlamentari di FdI, ha proposto a Salvini e Berlusconi una risoluzione parlamentare da presentare in Senato mercoledì 11 dicembre. La speranza è quella di convincere i 5 Stelle a non sottoscrivere il Fondo.
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— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) December 8, 2019
I timori del Movimento
Proprio i grillini continuano a mantenere una posizione ambigua sul Mes. Nel 2018 in campagna elettorale infatti, proponevano il superamento del Fondo.
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La volontà rimane quella di trovare una soluzione per non far cadere il governo, ma a delle condizioni precise. In un lungo post su Facebook il leader del Movimento Luigi Di Maio aveva ribadito come nel Mes ci sono aspetti che in futuro rischiano di far finire l’Italia sotto ricatto. Aggiungendo comunque che il Movimento continuerà ad essere l’ago della bilancia: «Decideremo noi come e se dovrà passare questa riforma del Mes. Prendiamoci del tempo per fare delle modifiche che non rendano questo Fondo un pericolo».