L’avvocato Giulia Bongiorno si candiderà con la Lega alle prossime elezioni politiche. L’annuncio in una conferenza stampa a Montecitorio che ha visto Matteo Salvini accanto alla neocandidata in Parlamento. Sarà capolista «in diversi territori del paese» ha specificato il segretario leghista. La Bongiorno, già eletta in passato con Alleanza Nazionale, si è detta convinta della figura di Salvini per la sua «nitidezza di idee in tema di sanzioni e di regole».
La candidatura della Bongiorno, avvocato di professione con alle spalle la difesa di Giulio Andreotti nel processo per mafia e di Raffaele Sollecito per il delitto di Perugia, rappresenta per Salvini «il segno di una Lega che cresce, coinvolge, punta su professionalità della realtà civile soprattutto nel campo della difesa della sicurezza, dei diritti delle donne, della riforma della Giustizia».
L'avvocato Giulia #Bongiorno si candida con noi, come capolista in diversi territori, e questo mi riempie d'orgoglio.
È segno di una Lega che cresce, che si apre, che coinvolge.
Sulla SICUREZZA, sui diritti delle DONNE, sulla riforma della GIUSTIZIA. pic.twitter.com/UMmPJnYZwp— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 18, 2018
In conferenza stampa la Bongiorno si è soffermata proprio sul tema della sicurezza. «Lo dicono alcuni magistrati che l’Italia sia diventata una sorta di Paese della cuccagna per i delinquenti che arrivano da tutte le parti». Impegnata con Michelle Hunziker nell’associazione “Doppia Difesa” contro la violenza di genere, la penalista ha infine ribadito che lavorerà per la tutela della donne «italiane e immigrate».
Sugli scenari futuri del centrodestra ha invece ragionato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, intervistato a La7 durante il programma L’aria che tira. Dicendosi pronto per il ritorno a Palazzo Chigi in caso di sentenza favorevole dalla Corte Europea di Strasbrugo, il leader di Fi si è espresso anche sul leader della Lega. «Matteo Salvini è un centravanti di sfondamento: lo vedrei bene come ministro dell’Interno». Sempre Berlusconi ha dichiarato che «non è possibile l’uscita dall’euro», prospettando poi per la Legge Fornero soltanto l’azzeramento dei suoi «aspetti negativi» e non l’abrogazione totale come suggerisce il Carroccio. (ad)
