«Sia io che Salvini siamo d’accordo sul fatto che nomi pubblicamente non ne facciamo. L’accordo di governo è il cuore di questo governo di cambiamento che siamo intenzionati a far partire il prima possibile.» Queste le prime parole di Luigi Di Maio appena uscito dal colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il contratto di governo, improntato sul «modello tedesco», contiene i punti della Lega e dei 5 Stelle. I pentastellati intendono sottoporlo ai loro iscritti tramite un voto online, per decidere se il governo si può fare o no. Di Maio si è detto complessivamente soddisfatto delle trattative, soprattutto su temi come la legge Fornero, la lotta agli sprechi, alla corruzione e all’evasione fiscale.
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— Quirinale (@Quirinale) May 14, 2018
Poche ore dopo anche Matteo Salvini, leader della Lega, ha terminato il suo colloquio con Mattarella. «Stiamo facendo uno sforzo enorme.» Sono state le sue prime parole. «Su qualche punto, come le infrastrutture, ci sono ancora visioni diverse. In ogni caso, se vado al governo voglio tener fede ai punti del mio programma.» La legge Fornero, le accise sulla benzina e la revisione della legge sull’immigrazione sono temi fondamentali di discussione, secondo il candidato leghista.
«Il governo partirà soltanto se potrà realmente agire, altrimenti ci fermeremo.» Con queste parole, Salvini ha fatto intendere di essere disposto a creare un accordo solo se riuscisse ad ottenere di poter operare concretamente sui punti del suo programma. Anche la Lega intende chiedere direttamente ai suoi elettori se sono d’accordo sull’intesa di governo, tramite una votazione nelle piazze che dovrebbe avvenire nei prossimi weekend.
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Sia la Lega che i 5 Stelle hanno invece smentito la possibilità di un governo tecnico guidato dall’economista Giulio Sapelli, ipotesi circolata nelle ultime ore. L’intesa sul nome di un possibile candidato, preferibilmente politico, è però ancora lontana ed entrambe le parti chiedono ancora tempo al capo di Stato, che avrà comunque l’ultima parola sulle tempistiche definitive. (af)