Dopo il voto sulla Piattaforma Rousseau, Giuseppe Conte ha sciolto la riserve e il 4 settembre comunicato la lista dei suoi ministri che giureranno giovedì 5 settembre e avranno la fiducia il martedì successivo. Chi sono però i nuovi volti che guideranno i dicasteri del governo Conte/bis? E che differenze ci sono con il precedente governo?
Ministero degli Esteri
A prendere il posto di Enzo Moavero Milanesi (neutrale), ci sarà Luigi Di Maio che abbandona le vesti di vice premier e di ministro dello Sviluppo Economico per vestire quelle di capo del dicastero degli Esteri. Giurista e accademico, Moavero lascerà al leader del Movimento, che gli studi in giurisprudenza non li ha terminati, il compito di risolvere il nodo della Libia. L’ex ministro degli Esteri aveva lasciato al ministero dell’Interno il compito di guidare le relazioni con il governo di Fayez al Sarrai e con quello del generale Khalifa Aftar. Altro punto fondamentale è quello del mantenimento dell’Italia nel giri atlantici cercando soprattutto di non far mancare all’Unione europea l’appoggio italiano.
Ministero dell’Interno
A prendere il posto di Matteo Salvini c’è Luciana Lamorgese (tecnico), conosciuta per essere stata capo di gabinetto del Viminale. A differenza di Matteo Salvini che non ha mai concluso gli studi in scienze politiche, Lamorgese è laureata in giurisprudenza, attualmente è al Consiglio di Stato ed è stata Prefetto di Milano. Dovrà riportare la normalità al Viminale dopo i mesi del leader della Lega. Tra i problemi più importanti ci sarà quello di far ripartire il dialogo con l’Europa in materia di immigrazione e modificare i decreti Sicurezza emanati dal governo precedente e che quello attuale si è impegnato a cambiare.
Ministero della Giustizia
Il ruolo al ministero della Giustizia sarà ancora ricoperto da Alfonso Bonafede (M5S). Laureato in giurisprudenza, dovrà ripartire dalla riforma della giustizia che è stato uno dei punti di rottura con Matteo Salvini. Anche con il Partito democratico non sembra ci siano punti di incontro. Dalla proposta di elezione del Consiglio superiore della magistratura attraverso un sorteggio preliminare dei candidati, considerata poco seria oltre che a forte rischio di incostituzionalità alla necessità di ridurre i tempi dei processi fino all’abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, introdotta dalla legge Spazzacorrotti. Sulle intercettazioni e la riforma carceraria Bonafede, nel precedente governo, ha deciso di congelare le norme approvate dal centrosinistra.
Ministero della Difesa
Laureata in scienze politiche, Elisabetta Trenta (M5S) era tra coloro che avrebbe dovuto lasciare il suo ruolo a Luigi Di Maio. In realtà il nuovo ministro della Difesa sarà infatti Lorenzo Guerini (Pd), anche lui laureato in scienze politiche. Nel Partito democratico ha ricoperto sempre ruoli di primo piano e dal 2018 è presidente del comitato parlamentare che esercita il controllo sull’operato dei servizi segreti.
Ministero dell’Economia
Roberto Gualtieri, storico contemporaneista della Sapienza e Vicedirettore dell’Istituto Gramsci e presidente della Commissione economia e finanza dell’Europarlamento, prenderà il posto di Giovanni Tria che ha dovuto gestire flat tax, reddito di cittadinanza e la trattativa con Bruxelles. Gualtieri è molto apprezzato in Europa grazie anche al suo ruolo nelle trattative per rendere meno rigide le norme sugli aiuti di Stato agli istituti. Gualtieri è tra coloro che ha lavorato affinché non partissero le procedure sui conti dell’Italia. Dovrà infatti negoziare a Bruxelles un aumento del deficit 2020.
Ministero dello Sviluppo Economico
Stefano Patuanelli prenderà il posto del suo capo politico ricoprendo il ruolo di ministro dello Sviluppo Economico. Ingegnere, dopo un’esperienza al consiglio comunale di Tieste, è stato eletto nel 2018 al Senato diventando capogruppo. Ha iniziato il suo attivismo già nel 2005 con i primi gruppi «Amici di Beppe Grillo». Dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Trieste.
Ministero dell’Agricoltura
Senatrice del Pd, renziana e sindacalista della Cgil nel settore dei braccianti in Puglia, Teresa Bellanova è il nuovo ministro dell’Agricoltura. Già deputata per tre legislature (dal 2006 al 2018) è stata sottosegretario al Lavoro nel governo Renzi e poi viceministra allo Sviluppo Economico. E’ stata anche coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti e poi segretaria provinciale della Flai Cgil (Federazione lavoratori agro industria). Prende così il posto di Gian Marco Centinaio della Lega.
Ministero dell’Ambiente
Sergio Costa (M5S) è stato riconfermato al ministero dell’Ambiente. Laureato in Scienze agricole è stato comandante regionale dei carabinieri corpo forestale in Campania. Ha rivelato l’esistenza della Terra dei Fuochi in Campania e la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio.
Ministero delle Infrastrutture
Laureata in Scienze politiche e oggi vicesegretaria del Pd, Paola De Micheli è il nuovo ministro delle Infrastrutture Prende così il posto di Danilo Toninelli e dovrà affrontare il dossier sulla ricostruzione, fare nuove analisi costi-benefici, rivedere le concessioni autostradali e risolvere i problemi che vedono contrapposti i due nuovi alleati di governo.
Ministero del Lavoro
Diplomata e senatrice alla seconda legislatura Nunzia Catalfo (M5S) proverà a portare avanti «una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini»
Ministero dell’Istruzione
Professore ordinario di economia politica, Lorenzo Fioramonti (M5S) prenderà il posto di Marco Bussetti (Lega). «Per poter rilanciare il settore bisogna chiudere la piaga del precariato della scuola, delle università e degli enti di ricerca, servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un’altra sui biglietti aerei», ha sempre sostenuto.
Ministero dei Beni culturali
Dario Franceschini (Pd) è stato già a capo del dicastero dei Beni Culturali dal 2014 al 2018, prima nel governo Renzi, poi con Gentiloni presidente del Consiglio. Il suo passo indietro sulla vicepresidenza del Consiglio avrebbe sbloccato la trattativa che aveva subito una battuta d’arresto. Prende il posto di Alberto Bonisoli del Movimento 5 Stelle.
Ministero della Salute
Il posto di Giulia Grillo sarà occupato da Roberto Speranza. Laureato in Scienze politiche è l’unico rappresentate di Liberi e Uguali nel nuovo governo Conte.
Ministero dei Rapporti con il Parlamento
Ad aprire i ministri senza portafoglio c’è il deputato pentastellato Federico D’Incà. Laureato in Economia e commercio, Federico D’Incà sarà ministro dei rapporti con il Parlamento. Fa parte della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, del Comitato per la Comunicazione e l’Informazione Esterna, del Comitato di Vigilanza sull’Attività di Documentazione, del Comitato per gli Affari del Personale, del Comitato per la Sicurezza.
Ministero dell’Innovazione Tecnologica
Il nuovo esecutivo giallo-rosso avrà anche un nuovo ministero. A ricoprire il ruolo di ministro dell’Innovazione Tecnologica ci sarà la docente di Gestione dell’Innovazione all’Università degli Studi di Torino, Paola Pisano (M5S).
Ministero della Pubblica Amministrazione
Il posto di Giulia Bongiorno sarà occupato da Fabiana Dadone. Tra i più giovani ministri, laureata in Giurisprudenza, Dadone è stata molto attiva sia nel volontariato che nelle battaglie degli albori del Movimento 5 stelle in provincia di Cuneo.
Ministero degli Affari regionali
Laureato in Scienze politiche, Francesco Boccia (Pd) non sembrerebbe essere molto gradito dai governatori delle regioni che richiedono l’autonomia. In passato infatti non ha avuto parole buone su questo argomento. Sarà difficile prevedere come sarà rispettato il nuovo programma di governo.
Ministero del Sud
Laureato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Giuseppe Provenzano (Pd) è vice direttore della Svimez. Si occupa di Mezzogiorno, e in particolare di politiche di coesione. Prenderà il posto di Barbara Lezzi. «Ho accettato la proposta del presidente Giuseppe Conte perché il Sud è il cuore della questione italiana ed europea, ma può essere anche la soluzione – ha scritto su Facebook dopo aver ricevuto l’incarico – Il Mezzogiorno è stata la mia professione, sarà per sempre la mia vocazione. L’impegno è ora di svolgere questa alta funzione con disciplina e onore».
Ministro per le Politiche giovanili e Sport
Vincenzo Spadafora è stato garante per l’infanzia e l’adolescenza dal 2011 al 2016 e deputato per il Movimento 5 Stelle dal 2018. Nel governo gialloverde è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani.
Ministero della Famiglia e Pari opportunità
Professore associato di analisi matematica all’Università degli Studi di Milano e capo scout, Elena Bonetti prenderà il posto di Lorenzo Fontana. È componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Ministero degli Affari Europei
Il posto di Paolo Savona sarà occupato da Vincenzo Amendola (Pd). Napoletano, 45 anni, è stato sottosegretario al ministero degli Esteri con i governi Renzi e Gentiloni. Cresciuto nella sinistra giovanile e nei Ds, di cui ha guidato la segreteria regionale campana nel 2006, nel 2009 ha vinto le primarie Pd diventano segretario regionale del partito, ruolo che ha rivestito fino al 2014.
Sottosegretario alla presidenza
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cdm sarà Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio. Il ruolo ricoperto prima da Giancarlo Giorgetti della Lega sarà quindi ricoperto da un pentastellato. Laureato in diritto internazionale dell’Ambiente a Trento, entra in Parlamento con le Politiche del 2013. Dopo aver dimenticato il ruolo del vicepremier, tra i ministri ci sarà la figura del «capo delegazione»: per il Pd sarà Dario Franceschini, per i 5 Stelle Di Maio.