Dal 2024 il tanto detestato canone Rai dovrebbe uscire dalla bolletta dell’energia. A dichiararlo è stato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, a margine di un evento elettorale nel Lazio. Quella contro il canone è una battaglia storica della Lega e, da alcuni mesi, è diventato un impegno formale, che il governo italiano ha assunto con l’Unione Europea nell’ambito degli accordi sul PNRR.
Cos’è il canone e quando nasce
Il canone Rai nacque nel 1938 per decreto regio e venne convertito in legge pochi mesi dopo. Fu concepito come tassa che finanziasse la propaganda fascista. Riguardava principalmente la radio, poiché la televisione era ancora un lusso per pochi. Dagli anni ’70, con il diffondersi del mezzo televisivo sia in bianco e nero che a colori, la tassa assunse due importi diversi a seconda dell’apparecchio usato in casa. L’uniformazione avvenne nel 1992, quando ormai tutti gli italiani erano passati alla tv a colori.
La riforma del pagamento introdotta dal Governo Renzi
Fino al 2016, il canone Rai doveva essere pagato tramite bollettino postale. Tale metodo consentiva però una facile elusione del pagamento, facendo del canone una delle imposte più evase in Italia con circa il 27% di inadempienti. Questo problema portò, già nel 2006, il Governo Prodi ad avanzare l’idea di includere l’imposta nelle bollette dell’energia elettrica. L’introduzione avvenne però solo nel 2016, con la legge di stabilità votata dal Governo Renzi. La norma prevedeva che i 100€ di canone sarebbero stati rateizzati in dieci mesi e inseriti in una voce apposita della bolletta dell’elettricità. Questa riforma consentì allo Stato di aumentare le entrate di oltre 400 milioni di euro e, con l’extragettito, di alzare la soglia di esenzione per gli anziani, includendo anche quelli con un’entrata inferiore a 8 mila euro. Il canone, inoltre, fu abbassato a 90€.
Le richieste dell’Unione Europea
Il Governo Draghi, nell’ambito delle leggi annuali sulla concorrenza, si era impegnato ad «eliminare l’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia». Questi accordi sono contenuti nell’allegato di esecuzione al Consiglio Europeo sull’approvazione del PNRR italiano. In un’ottica di maggiore trasparenza, anche conseguentemente al rincaro dell’energia, è stato deciso di eliminare gli oneri dalle bollette.
Le parole del Ministro Giorgetti
Come detto, la Lega si era impegnata in campagna elettorale a scorporare il canone televisivo dalle bollette. Il governo non è però riuscito a trovare la soluzione giusta in tempo per l’approvazione della legge di bilancio. Giorgetti ha infatti dichiarato: «Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme e un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, perché se no saltava tutto. Diventa chiaro, però, che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento».
Quale sarà questo strumento? In realtà, è probabile che il canone verrà introdotto in altre tassazioni. Durante il Governo Draghi, per esempio, si ragionava di un pagamento tramite il 730 o di un accorpamento con le tasse sulla casa. Altre ipotesi più recenti sono l’addebito sul conto corrente o l’utilizzo della piattaforma PagoPa. Il ministro non si è però voluto sbilanciare e ha rimandato la decisione ai prossimi mesi.