Per il premier Paolo Gentiloni non è tempo di cicale. Nel fare un “bilancio” sui risultati del governo «ci sono luci e ombre» perché «la disoccupazione è calata ma risulta ancora troppo alta, il numero dei laureati sta crescendo ma è ancora troppo basso» e «ancora troppi giovani lasciano il nostro Paese per migliori opportunità all’estero». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza di Roma. Per Gentiloni «non è il tempo di scardinare pilastri del nostro sistema pensionistico e fiscale, non è il tempo delle cicale, ma è il tempo della competenza, della serietà e dell’investimento sul futuro».
Il riferimento non è casuale e si riferisce alla proposta politica del centrodestra. Salvini spinge per l’azzeramento della legge Fornero sulle pensioni. Tuttavia, sul tema, dovrà fare i conti con Berlusconi, parso più propenso a ritocchi piuttosto che a un’abolizione vera e propria. E su Mattino 5 l’ex presidente del Consiglio ha spiegato alcuni punti del programma firmato proprio ieri sera: «Non ci saranno più tasse sulla prima casa, neppure sull’auto, non saranno tassate le successioni né le donazioni, elimineremo l’Irap: questa flat tax è una rivoluzione globale, che porterà l’economia a crescere e a creare posti di lavoro».
Berlusconi si è poi espresso sull’eventualità che il 4 marzo nessuno dei tre schieramenti abbia la maggioranza: «è uno scenario non reale, perché tutto dice che ci sarà un vincitore e sarà il centrodestra: lo dicono i sondaggi, siamo già al 40%, ma soprattutto lo sento dall’entusiasmo della gente». Non sarebbe completamente tramontata l’ipotesi dell’accordo con i centristi: «Siamo vicini all’accordo risolvendo positivamente i nodi tra Udc-Noi con l’Italia e gli altri membri della coalizione del centrodestra. Siamo in dirittura d’arrivo».
Un’alleanza di centrodestra che, tuttavia, vive di quotidiane fibrillazioni. L’ultima è quella di Roberto Maroni che ha criticato le parole rilasciate a Repubblica dall’avvocato Giulia Bongiorno, candidata per la Lega: «Giulia Bongiorno dice: ‘Questa Lega nazionale l’avrebbe approvata anche Andreotti’. È davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti».
Giulia Bongiorno: “Questa Lega nazionale l’avrebbe approvata anche Andreotti”. È davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 19 gennaio 2018
Intanto sono state depositate al Viminale i contrassegni per correre alle prossime elezioni politiche. Si va da ‘Movimento mamme del mondo’ a ‘W la fisica’. Ma, come di consueto, le liste si stanno moltiplicando (c’è tempo fino a domenica). Quasi una trentina finora i simboli presentati: ci sono Lega e Movimento 5 Stelle (con il nuovo logo e la scritta ‘blogdellestelle’), ma anche CasaPound e ‘Per una sinistra rivoluzionaria’. E poi lo scudo crociato della Dc ma anche il movimento dei ‘Forconi’. Primo simbolo ad arrivare in bacheca è stato quello del ‘Maie – Movimento associativo italiani all’estero’, seguito da un’altra lista legata al voto all’estero: ‘Unital – Unione tricolore America latina’. A seguire ‘Sacro romano impero cattolico’. E ancora ‘M.T.N.P.P. Mov. Tec. Naz. Pop. Pace’ (così è indicato nella didascalia del contrassegno), ‘Confederazione Grande Nord’, ‘Partito Liberale Italiano’, ‘Potere al popolo!’. ‘Italia Europa Insieme’ ha presentato tre simboli analoghi ma con la traduzione della parola ‘Insieme’ nelle lingue delle minoranze per i collegi del Fvg e del Trentino-Alto Adige. (MA)