Procedono a rilento gli scrutini in Sardegna. Nella giornata di ieri i sardi sono stati chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio Regionale, ma, anche se i seggi sono stati chiusi alle 22, gli spogli elettorali sono cominciati solo stamattina alle 7. Al momento sono state scrutinate 720 sezioni su 1.840, con il candidato del centro-destra Christian Solinas (Partito Sardo D’Azione) attualmente sopra al 48%. Il candidato di centro-sinistra e attuale sindaco di Cagliari Massimo Zedda, è fermo invece al 33%.
Male il Movimento 5 Stelle, con Francesco Desogus che per ora si attesta solo all’11%. Il crollo pentastellato in Sardegna fa seguito a quello registrato alle regionali in Abruzzo 15 giorni fa; una chiara perdita di consenso che condurrà il Movimento a delle inevitabili riflessioni interne. Sotto il 5% troviamo Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) con il 2,83%, Mauro Pili (Sardi Liberi) con il 2,51%, Andrea Murgia (Autodeterminazione) con l’1,81% e Vindice Lecis (Sinistra Sarda) con lo 0,96%.
Se come sembra la situazione dovesse rimanere questa, Solinas sostituirebbe Francesco Pigliaru come nuovo Governatore della Sardegna, forte anche di un appoggio della Lega che – nonostante le ripetute visite di Matteo Salvini durante la campagna elettorale – non sembra però aver ottenuto il risultato che si aspettava. Il Carroccio in questo momento si ferma poco sotto il 12%. Alla chiusura delle urne il dato registrato sull’affluenza è stato del 53,75 per cento, l’1,5% in più rispetto alle elezioni di 5 anni fa.
Il sistema elettorale in Sardegna non prevede un ballottaggio e garantisce la vittoria a chi ottiene la maggioranza, anche solo relativa. Sono contemplati anche dei premi di maggioranza, suddivisi in due step. Il primo prevede di assegnare al vincitore che ottiene tra il 25 e il 40 per cento dei voti, il 55% dei seggi (pari a 33 sui 60 disponibili), mentre il secondo, che attribuisce il 60% dei seggi (36 su 60) si ottiene quando la soglia di voti ottenuti è compresa tra il 40 e 60 per cento. La legge elettorale permette anche il voto disgiunto.