Carlo Calenda si iscrive al Partito Democratico. E’ questa la mossa a sorpresa del ministro dello Sviluppo Economico, a due giorni dalla batosta elettorale del Pd. «Non bisogna fare un altro partito – ha detto Calenda – ma lavorare per risollevare quello che c’è. Domani mi vado ad iscrivere al Pd». Il ministro, con questo tweet, ha così risposto a chi gli chiedeva di iscriversi rapidamente ad un partito, o meglio ancora, di fondarne uno nuovo.
«Voglio solo collaborare perché il Pd è fondamentale per l’Italia», ha scritto ancora su Twitter il ministro dello Sviluppo Economico, rispondendo a chi descrive “naif” questa scelta di uno che «arriva da fuori e sistema il Pd». Subito dopo, sono arrivati complimenti da parte di alcuni importanti esponenti del partito, come il Presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni, che ha semplicemente scritto «grazie Carlo» su Twitter.
«E’ molto bello ed importante che in un momento difficile ci sia chi vuole dare il proprio contributo al Pd, – ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro – al suo pluralismo e al suo rafforzamento. Benvenuto a Carlo Calenda». Intanto, Matteo Renzi, dopo l’annuncio ieri delle sue dimissioni, che saranno però effettive una volta formato il nuovo governo, fa sapere che non parteciperà alle consultazioni: «Deciderà la direzione, io vado a sciare».
Nel frattempo, arrivano i primi che si propongono per guidare il partito. «Candidarmi a segretario? Perché no? Io una mano la posso dare», ha affermato il Presidente del Piemonte Sergio Chiamparino. Ma c’è chi guarda anche al neo confermato Presidente del Lazio Nicola Zingaretti. «Se la domanda è cosa farò da grande – ha commentato – dico che nei prossimi 5 anni sarò il presidente della Regione Lazio perché è per quello che i cittadini mi hanno eletto», chiudendo così le porte ad un suo possibile incarico da segretario del Pd. (lp)