«L’elezione dei presidenti delle Camere non è partita per il governo, è una partita per l’abolizione dei vitalizi», così il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio ha spiegato di fronte ai neoeletti grillini la ragione alla base del confronto con le altre forze politiche, Lega in primo piano, per un accordo sull’elezione dei presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama in calendario da venerdì 23 marzo.
Premiata alle elezioni come prima forza politica, con oltre il 30% dei consensi, il M5S punta ad ottenere la presidenza della Camera dei Deputati, il ramo del Parlamento dove secondo Di Maio «ci sono più vitalizi da tagliare, più regolamenti da modificare». Nel dibattito politico è entrato anche Davide Casaleggio con un articolo pubblicato sul Washington Post, ripreso poi dal Blog delle stelle. «Il Movimento è un vento inarrestabile che continuerà a crescere – si legge in un estratto – perché appartiene al futuro».
"Fare opposizione non significa fare Aventino, anzi, significa essere presenti in modo forte in Parlamento". Così @Ettore_Rosato al termine dei lavori della Segreteria convocata da @maumartina pic.twitter.com/FhBsuqayDX
— Partito Democratico (@pdnetwork) March 20, 2018
Il Partito Democratico chiede che la seconda e la terza carica dello Stato siano figure di garanzia. «Non voteremo a scatola chiusa qualsiasi nome», sottolinea il dem Lorenzo Guerini, mentre Ettore Rosato rilancia l’impegno del Pd per la legislatura. Nella segreteria del partito convocata da Martina, il parlamentare che ha dato il nome all’attuale legge elettorale ha dichiarato che «fare opposizione non significa fare l’Aventino, ma essere presenti in modo responsabile in Parlamento».