Si è svolta il 13 agosto, a Palazzo Madama, la seduta sul calendario dei lavori. L’Assemblea si è espressa infatti sulle modifiche del calendario stabilite il 12 agosto dai capigruppo a maggioranza. Durante la seduta, il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico hanno chiesto che le comunicazioni del premier Giuseppe Conte si svolgano il 20 agosto mentre il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo e di Forza Italia, Anna Maria Bernini, hanno insistito per anticipare al 14 agosto. Nonostante le richiesta dei partiti di centro-destra, il Senato ha espresso un voto negativo. Il calendario non sarà modificato, non si voterà il 14 agosto la mozione di sfiducia e l’Aula del Senato si riunirà il 20 agosto alle ore 15:00. Il no alla mozione è arrivato con i voti di Partito democratico e Movimento 5 Stelle.
Salvini, «Sì al taglio dei parlamentari»
Durante la seduta è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «L’Italia vuole avere certezze e non c’è niente di più dignitoso e lineare che dare la parola al popolo. Non capisco questo terrore e disperazione di andare al voto. Lo capisco per Renzi perché con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano al voto subito». Poi, parlando della richiesta di Luigi Di Maio di portare avanti la riforma parlamentare, ha detto: «Ho sentito più volte Di Maio in questi giorni chiedere il taglio dei parlamentari. Prendo la palla al balzo: la Lega voterà per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza con la promessa fatta agli italiani, e poi per dignità e onestà si va subito al voto. Se voi siete pronti, noi siamo pronti. Noi andiamo a testa alta a chiedere agli italiani di darci la possibilità di governare per cinque anni».
L’ex premier Matteo Renzi non ha risposto alle accuse di Matteo Salvini. A intervenire è stato infatti il capogruppo del Partito Democratico, Andrea Marcucci. «Il momento è molto delicato per il Paese e credo non si possa ascoltare una dose così intensa di bugie e offese nell’aula del Senato. Salvini si è dimenticato di essere stato al governo negli ultimi mesi – dice – è lui che ha portato gli italiani al disastro». Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli ha invece richiesto che venga ritirata la mozione di sfiducia. «La proposta di votare il taglio di Salvini è possibile solo se non viene votata la sfiducia al governo. Chiedere di votare il 14 agosto è uno sgarbo istituzionale nei confronti del Presidente del Consiglio» Alla fine della seduta, parlando con i giornalisti, il vice premier Matteo Salvini ha detto che «Anche con il taglio dei parlamentari si può votare entro ottobre con la legge attuale: non c’è nessun problema, lo dice l’articolo 4 della riforma stessa. Il taglio entra in vigore nella legislatura successiva».
Intanto, l’altro vice-premier, Luigi Di Maio, si è espresso sul suo profilo Facebook.