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Dopo un lungo periodo di vacanza di quattro posti, la Corte costituzionale è tornata al completo, con 15 giudici. Il lungo stallo è terminato quando sono stati individuati dei nomi in grado di accontentare governo e opposizione, che hanno tutto l’interesse a determinare l’orientamento politico di un organo così importante.
La votazione
In seduta comune, le due Camere del Parlamento hanno eletto giovedì 13 febbraio quattro nuovi giudici della Corte costituzionale. L’elezione va a colmare un vuoto che durava già da diversi mesi. Oltre un anno fa era terminato il mandato di Silvana Sciarra, mentre un anno più tardi, il 21 dicembre 2024, quelli di Franco Modugno, Augusto Barbera e Giulio Prosperetti, mai sostituiti.
Il ritardo con il quale è stata completata la Corte, che per legge deve essere composta da 15 membri, è dovuto a 14 fumate nere che nei mesi scorsi hanno compromesso i precedenti tentativi di individuare i giudici per l’incarico.
La composizione della Corte
La Corte Costituzionale, detta anche Consulta dal palazzo romano in cui ha sede, si compone di 15 giudici nominati da tre istituzioni diverse. Cinque sono di nomina presidenziale, cioè ricevono il mandato dal Presidente della Repubblica. Altri cinque sono invece appannaggio, secondo la Costituzione, delle «supreme magistrature ordinaria e amministrativa», cioè da collegi afferenti a Corte di cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei conti. L’ultimo terzo spetta invece al Parlamento in seduta comune.
I nuovi giudici
Tutti e quattro i giudici eletti hanno ottenuto in Parlamento almeno 500 voti, ma i loro profili sono molto diversi e riflettono gli schieramenti politici del Paese.
- Maria Alessandra Sandulli, giurista napoletana e Professoressa ordinaria di Diritto Amministrativo all’Università di Roma Tre, è la cosiddetta candidata “tecnica”, l’unica non riconducibile a un partito. È anche l’unica donna tra i nuovi giudici, la quarta nella composizione attuale.
- Roberto Cassinelli, indicato da Forza Italia, ha un passato di impegno politico: deputato e senatore, nel 2022 ricevette anche voti nel primo turno per l’elezione del Presidente della Repubblica.
- Francesco Saverio Marini, costituzionalista e docente di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Tor Vergata a Roma, è la quota di Fratelli d’Italia. Negli anni ha ricoperto vari incarichi istituzionali ed è considerato uno dei padri del premierato.
- Massimo Luciani è il nome su cui sono confluiti i voti dell’opposizione. Costituzionalista di area democratica, per vent’anni docente alla Sapienza, si è occupato, oltre alle questioni di diritto puro, del pensiero politico di Giacomo Leopardi.
Le funzioni della Corte costituzionale
La Corte ha due funzioni principali: giudicare la legittimità costituzionale delle leggi e risolvere i conflitti tra lo Stato e le regioni. In questo secondo compito, esercita a un livello superiore la stessa funzione dirimente del Tar, ma spesso è il primo incarico quello più spinoso e, di conseguenza, quello che la politica ambisce maggiormente ad orientare.
Inoltre, alla Costituzionale spetta il compito di giudicare circa le accuse promosse nei confronti del Presidente della Repubblica e di verificare l’ammissibilità dei referendum abrogativi. Occasioni meno frequenti, ma che rendono l’idea dell’importanza attribuita alla Corte nell’ordinamento repubblicano.