Dalle 24 di venerdì 11 dicembre è entrata in vigore la nuova ordinanza firmata dal Presidente di Regione Veneto Luca Zaia. In sostanza pochi cambiamenti rispetto alle misure in vigore nelle settimane scorse: nei negozi fino a 40 metri quadri potrà entrare un solo cliente alla volta. Sopra questa soglia potrà accedere una persone ogni 20 metri quadri di superficie lorda. Per quanto riguarda i mercati, dove lo spazio lo consente, bisogna cercare di perimetrare i banchi con ingresso e uscita. «La seconda novità», ha annunciato Luca Zaia, «riguarda la fascia di rispetto per gli over 65 al supermercato che da sabato è prevista dalle ore 10 alle 12». Qualche cambiamento anche per i bar: dalle 11 alle 15 la somministrazione di alimenti e bevande deve avvenire prioritariamente con gli avventori seduti ai tavoli. In assenza di posti a sedere, dev’essere rispettato rigorosamente il distanziamento interpersonale. Ma è proprio quest’ultimo punto ad aver creato confusione tra gli esercenti a causa di una comunicazione proveniente dai quotidiani e siti d’informazione colpevolmente imprecisa.
«Dalle 11 nei bar non si consuma più in piedi, i clienti devono essere seduti»
Pochi minuti dopo la consueta conferenza stampa di Luca Zaia del 10 dicembre, diverse testate pubblicano questa notizia:
«Dalle 11 al bar solo seduti». La notizia viene confermata da tantissime testate e i ristoratori entrano nel panico. A Venezia e in tante altre città venete, la realtà della ristorazione è caratterizzata da numerosi locali, osterie, bacari e pasticcerie senza posti a sedere, come faranno questi commercianti? A spaventare poi, la validità dell’ordinanza: dal 12 dicembre al 15 gennaio 2021, giorno di scadenza del Dpcm firmato dal presidente Giuseppe Conte. A confermare la notizia arrivano poi le varie associazioni di categoria che nel pomeriggio scrivono via mail agli esercenti: sembra ci sia poco da fare.
A preoccupare i titolari e i gestori dei locali bersaglio dell’ordinanza poi ci sono due ulteriori elementi: il poco tempo a disposizione per organizzarsi (cibi e bevande già acquistate e non somministrabili) e le preoccupazione di non ricevere contributi trattandosi comunque di una regione in zona gialla.
La svolta
Attorno alle 20 del 10 dicembre la notizia che nessuno si aspetta: il testo dell’ordinanza non conferma la notizia diffusa dalle testate.
Nessuno obbligo quindi di avere a disposizione posti a sedere, ma semplicemente la raccomandazione di dare priorità al servizio al tavolo. Dopo aver letto l’ordinanza parte quindi il “giro di telefonate” agli esercenti che conosco. «Volevo avvisarti che nonostante ciò che hai letto fino a ora, da sabato puoi continuare a lavorare anche dalle 11 alle 15», una notizia bellissima che in un momento come questo sembra una grande conquista. Prima di diffondere allarmi e sensazionalismo quindi, pensiamo alle conseguenze di ciò che scriviamo.