Invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Vista la fumata nera del primo, speriamo non valga per il prossimo round delle consultazioni al Quirinale annunciate per giovedì 12 e venerdì 13 aprile, quando, a differenza della prima tornata di colloqui con il Capo dello Stato, saranno i partiti a incontrare per primi Sergio Mattarella, seguiti il giorno dopo dai presidenti di Camera e Senato e dal presidente emerito Giorgio Napolitano.
#Quirinale – Il Presidente #Mattarella riprenderà il 12 aprile le #consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Qui di seguito il calendario: pic.twitter.com/0IvrD2O80J
— Quirinale (@Quirinale) April 10, 2018
La seconda edizione delle consultazioni al Quirinale vedranno salire al Colle un’unica delegazione in rappresentanza del centrodestra. L’ultimo partito ad esser ascoltato da Mattarella sarà il Movimento Cinque Stelle che ha già fatto sapere di non essere disposto a cedere sulla nomina per la presidenza del Consiglio. Dal Molise, che andrà al voto per le Regionali il 22 aprile, Luigi Di Maio ha chiuso a tutte le ipotesi in campo. «Sento parlare di Cottarelli, Severino, Cantone – ha detto il leader dei pentastellati – ma se hanno preso zero voti? Ha più credibilità un premier che non è passato dalle urne o uno che ha preso 11 milioni di voti?»
A pochi giorni dalla riapertura dei colloqui con il capo dello Stato per la formazione di un nuovo governo si è pronunciato l’ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick. «Sarei un buon premier come tanti altri», ha dichiarato l’ex ministro ritenuto tra i papabili come possibili candidati per un accordo su Palazzo Chigi tra Lega e Movimento Cinque Stelle. L’obiettivo di Mattarella per l’Italia è un governo nel più breve tempo possibile, anche in vista del Consiglio europeo del 28 giugno, quando si discuterà di riforma dell’eurozona, del Trattato di Dublino sui migranti e del budget comunitario. (a.d)