Il Capo dello Stato Sergio Mattarella visita a sorpresa la scuola con il maggior numero di bambini di nazionalità cinese a Roma. L’Istituto si chiama Daniele Manin e si trova nel quartiere Esquilino, il cuore della Chinatown romana. Circa la metà degli alunni è di nazionalità straniera: 332 in totale, di cui un centinaio cinesi.
Durante la mattinata del 6 febbraio, il presidente della Repubblica insieme alla figlia Laura, è entrato in diverse classi dell’Istituto, che comprende al suo interno una scuola materna, una elementare e una media.
#Roma, il Presidente #Mattarella visita a sorpresa la #scuola “D. Manin” in quartiere con altissima presenza della comunità #cinese pic.twitter.com/OR0qPs5ZVX
— Quirinale (@Quirinale) February 6, 2020
«Amicizia e pace sono fondamentali e voi lo sapete. Auguri ragazzi». Sono queste le parole che Mattarella ha rivolto alla classe di bambini più piccoli, che stavano seguendo una lezione sulla pace. In un’altra classe invece, l’argomento della lezione era la storia di Gulliver, raccontata con l’aiuto di un mappamondo di cartone.
Intanto, i ragazzi delle medie aspettavano il Capo dello Stato lungo il corridoio, sventolando fazzoletti e cantando l’inno di Mameli. Al termine della visita, Mattarella si è unito al coro e ha augurato a tutti un buono studio.
«E’ stata una belle sorpresa, ha voluto incontrare i bambini e stringere loro la mano. E’ stata una visita informale», ha spiegato la dirigente scolastica Manuela Manferlotti.
Con la sua visita, il Capo dello Stato ha voluto dare un messaggio di serenità e pace, sopratutto difronte alle preoccupazioni causate dal coronavirus. Mattarella si è mostrato solidale non solo nei confronti di tutti i bambini cinesi dell’istituto, ma anche dell’intera comunità asiatica che da diversi anni risiede a Roma.
La risposta di Mattarella ai governatori leghisti
Mattarella ha scelto di recarsi all’Istituto Damian in risposta alle polemiche sollevate dai governatori leghisti delle regioni del nord Italia. Lo scorso 3 febbraio, i presidenti delle quattro regioni-Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige- hanno inviato una lettera al ministro delle Sanità, chiedendo che anche i bambini trascorrano il periodo di isolamento previsto per chi ritorna dalla Cina. I governatori spiegano di non aver intenzione di isolare nessuno, ma di voler solamente rispondere all’ansia dei tanti genitori.