Coronavirus: Borrelli, «primo maggio in quarantena». Poi ritratta

Dopo Pasqua e lunedì dell’Angelo, anche il primo maggio sembrerebbe a rischio quarantena. È questa l’ipotesi che Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, aveva lasciato intendere la mattina di oggi, venerdì 3 marzo, ai microfoni di Radio Anch’io, spiegando che «per quella data la situazione non passerà». E mentre invitava a tenere «comportamenti rigorosissimi», la notizia è rimbalzata dalle principali testate ai social, gelando le aspettative di alcuni.

LA MARCIA INDIETRO DI BORRELLI

La rettifica è arrivata poche ore dopo all’ANSA, alla quale Borrelli ha dichiarato che «l’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile come annunciato dal presidente del Consiglio». «Ogni decisione sulle misure restrittive e sull’eventuale fase 2 spetterà dunque al Governo – ha aggiunto – che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico».

Ma anche in questo caso, si naviga a vista: il capo della Protezione Civile ha difatti specificato che l’inizio a metà maggio della Fase 2 non è una certezza. «Se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete dei contagi – ha spiegato -, spetterà agli esperti del comitato tecnico-scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando».

PASSEGGIATA CON I BAMBINI, COSA C’È DA SAPERE

In tema di precisazioni, Borrelli ha quindi fatto chiarezza sulla circolare del Ministero degli Interni che è parsa autorizzare l’ora d’aria per i bambini. «La circolare non sposta i termini dei comportamenti – ha precisato -, dobbiamo fare assolutamente attenzione per evitare di trovarci in una situazione nella quale ci sfugge nuovamente la catena dei contagi e ribadiamo che l’ora d’aria è una misura non ancora operativa». «Bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa», ha ribadito in conclusione.

I NUMERI DEL BOLLETTINO DI OGGI

Intanto, nel bollettino diramato oggi dalla Protezione Civile ha contato complessivamente 85.388 malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.339. Giovedì l’incremento era stato di 2.477. A 14.681 ammonta il totale dei morti, con un aumento rispetto a ieri di 766. Giovedì l’aumento era stato di 760. Siamo dunque ancora su quello che è stato definito il «pianoro» del picco. Sono 4.068 i malati di covid-19 ricoverati in terapia intensiva, 15 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.381 sono in Lombardia.

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