Sono giorni caldi fuori e dentro le stanze politiche per il biotestamento. Mentre al tribunale di Milano si svolge il processo a Marco Cappato, presidente dell’associazione Luca Coscioni e leader dei Radicali, accusato di istigazione al suicidio per aver accompagnato dj Fabo a morire in Svizzera, la conferenza dei capigruppo del Senato ha dato un’accelerata alla legge sul fine vita. Il Ddl sul testamento biologico è stato inserito al primo punto del calendario dei lavori dell’Aula. La discussione è iniziata nel pomeriggio. A chiedere la calendarizzazione immediata a Palazzo Madama è stato il capogruppo dem Luigi Zanda, grazie all’intesa con i 5stelle.
Hanno deciso: il #biotestamento subito in aula al Senato! grazie #djfabo e @ass_coscioni #LiberiFinoAllaFine https://t.co/24aa4B6PZG
— Marco Cappato (@marcocappato) 5 dicembre 2017
Finalmente approda in Aula al Senato la legge sul #biotestamento. Il M5S c’è. Approviamo questa legge di civiltà, il Paese l’aspetta
— Roberto Fico (@Roberto_Fico) 5 dicembre 2017
Favorevole al biotestamento anche Mdp, mentre il partito del capo della Farnesina Angelino Alfano si dichiara contrario, insieme anche alla Lega Nord di Matteo Salvini. Il leader di Ap da Bruxelles, dove si trova per l’incontro con i ministri degli Esteri appartenenti alla Nato, commenta: «Faremo una valutazione di merito ma noi siamo contrari all’eutanasia”», posizione condivisa anche da Maurizio Lupi.
Forza Italia ancora non si è esposta, sebbene sembra che lascerà libertà di coscienza ai suoi senatori.
Nella mattina, inoltre, il presidente del Senato Pietro Grasso ha avuto un incontro con Mina Welby e altri rappresentanti dell’associazione Coscioni. La loro volontà è quella di approvare la legge senza apportarvi modifiche. Il termine per presentare gli emendamenti è per mercoledì 6 dicembre alle ore 14.
Con lo sprint a Palazzo Madama il biotestamento potrebbe essere l’ultima legge approvata in questa legislatura.
Cosa prevede la legge (Il testo di legge)
Il biotestamento prevede la realizzazione da parte del malato di una disposizione anticipata di trattamento (Dat) scritta o in audio, con la quale ognuno può manifestare la propria volontà sui trattamenti ammessi o esclusi nelle fasi finali di una malattia. Il paziente può quindi decidere se e come farsi trattare anche quando non sarà più in grado di esprimersi. La legge prevede la presenza di un “fiduciario” che dovrà far rispettare le volontà del malato nel momento in cui questo non potrà più esprimersi. In ogni momento, paziente e fiduciario possono decidere di modificare le Dat. Anche l’idratazione e la nutrizione possono essere rifiutate, sebbene siano prescritte dal medico. In caso di obiezione di coscienza del dottore la struttura sanitaria deve comunque attuare la volontà del paziente.
Nell’aprile del 2017 la legge sul biotestamento è stata approvata alla Camera con 326 voti favorevoli. Il 26 ottobre la senatrice del Pd Emilia De Biasi, relatrice del provvedimento, si è dimessa dal suo incarico proprio per consentire l’approdo immediato della legge in aula e aggirare l’ostruzionismo in commissione Sanità. (CS)