Il senatore Repubblicano Marco Rubio ha annunciato ieri l’ipotesi concreta di una legge bipartisan per mettere al bando dagli USA Tiktok, il popolare social cinese.
Il timore è che ByteDance, la società con sede a Pechino che controlla Tiktok, usi degli algoritmi nell’applicazione per spiare, influenzare o censurare i cittadini americani.
Non solo TikTok. Sul mirino del legislatore americano ci sarebbero tutte le piattaforme social in qualche modo sotto il controllo di Cina e Russia. Si vanno così ad aggiungere popolari app di messaggistica come Telegram, o il social VKontakte.
La risposta di TikTok
«Preoccupa che invece di incoraggiare a concludere i controlli della Sicurezza Nazionale su TikTok, i membri del Congresso spingano per un divieto politicamente motivato che non farà nulla per promuovere la sicurezza degli Stati Uniti». Così ha commentato un portavoce di Tiktok, Hilary McQuaide, aggiungendo che gli sforzi per rendere la piattaforma ci sono, e «sono ben avviati».
TikTok ha più volte ribadito di non condividere informazioni col governo cinese. Secondo i dati da loro forniti, ci sarebbe un team apposito con base negli Stati Uniti. Solo loro decidono a quali informazioni si può accedere dalla Cina.
La dichiarazione di Rubio
«Il governo federale deve proteggere gli utenti americani dalla minaccia di TikTok». Ha commentato così il senatore per lo stato della Florida Marco Rubio, che ha poi aggiunto: «Non c’è più tempo da perdere in trattative senza senso con una società fantoccio del Partito Comunista Cinese. È tempo di vietare definitivamente TikTok».
Parole forti, non le prime su questo tema. Già durante l’amministrazione Trump c’era stato un primo tentativo di ban, poi rimandato dopo l’avvio delle indagini della NSA (National Security Agency).
Intanto l’esercito, il Dipartimento di Stato e la stessa NSA hanno impossibilitato l’accesso a TikTok da ogni loro apparecchio. Allo stesso modo sette dei cinquantadue stati a stelle e strisce hanno bloccato l’accesso dai computer governativi.
La posizione UE sulla vicenda
La presidente della Commissione europea Von der Leyen ha recentemente chiarito in una lettera indirizzata a Tiktok, che il social è «sotto osservazione». Saranno le autorità garanti della privacy a giudicare se il popolare social cinese arrechi o meno danno ai cittadini europei.
Si tratta di una dichiarazione di forte intesa politica con lo storico alleato d’oltreoceano. La lettera è stata poi condivisa su Twitter dal Commissario della FCC (Federal Communications Commission) degli Stati Uniti, Brendan Carr.
Insomma l’Occidente appare compatto, e ben presto sapremo quale sarà il destino dell’eventuale bando di TikTok e dei suoi affezionati utenti.
Articolo a cura di Ivan Torneo