L’India resta a Terra, rinviato il lancio della seconda sonda sulla luna per problemi tecnici

Il conto alla rovescia stava per partire e invece un “intoppo di natura tecnica” al lanciatore ha lasciato a Terra la missione Chandrayaan 2. A comunicarlo è stata l’agenzia spaziale indiana Isro costretta a rinviare il lancio verso il satellite terrestre, previsto alle ore 23:31 italiane del 14 luglio dalla base Satish Dhawan, sulla costa sudorientale del Paese.

Il programma riguarda tre veicoli, racchiusi uno nell’altro. Il primo è un modulo destinato ad arrivare nell’orbita lunare mentre il secondo è il lander “Vikram”, in onore dell’ideatore del progetto spaziale indiano, che ha come obiettivo quello di atterrare vicino al Polo Sud lunare, «in un luogo in cui nessuno è mai stato» ha dichiarato il presidente dell’Isro, Kailasavadivoo Siva. La missione comprende infine il rover “Pragyan”, parola che vuol dire “saggezza”, che esplorerà la zona attorno al punto d’allunaggio per 14 giorni terrestri, (corrispondenti a circa la metà dei giorni lunari). La durata complessiva della “trasferta lunare” è di almeno un anno, con un ricco programma di esperimenti grazie all’ausilio di strumenti capaci di catturare immagini ad alta risoluzione del suolo lunare in cerca di tracce di ghiaccio.

Il veicolo spaziale Chandrayaan 2

Un progetto, quello attuale, costato oltre 145 milioni di dollari, organizzato otto anni dopo la storica impresa di Chandrayaan 1 (dal termine “chandra” che significa “Luna” e “yaan” che sta per “viaggio”) che trovò acqua imprigionata nelle rocce lunari, dimostrando che il suolo non è arido come sembra. Era il 2008 e l’India aveva compiuto il primo passo sulla Luna ma ora deve aspettare prima di realizzare il suo sogno più ambizioso: essere il quarto Paese ad atterrare con un veicolo proprio sulla Luna, dopo Usa, Russia e Cina.

Le sonde indiane per le due missioni sulla Luna

I funzionari dell’Indian Space Research Organization non hanno diffuso ulteriori informazioni, promettendo di fornire nuove indicazioni nei prossimi giorni. La finestra di lancio si chiuderà il 16 luglio ma sembra quasi impossibile pensare di risolvere queste difficoltà dovute al caricamento del combustibile criogenico nel razzo. Si tratta infatti di un carburante che richiede di essere conservato a temperatura estremamente bassa per rimanere allo stato liquido. La data del nuovo tentativo verrà annunciata in futuro. Gli ingegneri spaziali procedono con la massima cautela prima del via libera definitivo.

Antonio Lopopolo

Giornalista praticante al Master Iulm nel biennio 2017/2019. Prima di trasferirmi a Milano ho scritto per un sito online pugliese ottenendo il tesserino da pubblicista. Durante il biennio ho svolto il primo stage a Sky Sport e il secondo nella redazione di Corriere Tv del Corriere della Sera. Grande appassionato di sport, soprattutto di calcio.

No Comments Yet

Leave a Reply