Il Governo tedesco comprende a pieno che la responsabilità individuale è l’elemento chiave per combattere la pandemia, se non quello fondamentale. Così il ministero della Salute si rivolge ai giovani per rallentare l’aumento dei contagi da Covid-19, e per farlo utilizza una campagna pubblicitaria ambientata nel futuro, uno spot in cui un millenial oramai anziano racconta come sia riuscito a sconfiggere il Coronavirus senza fare assolutamente niente.
«Era l’inverno del 2020 quando tutti gli occhi del paese si rivolsero verso di noi. Avevo appena compiuto 22 anni, studiavo ingegneria a Chemnitz – racconta l’uomo – quando arrivò la seconda ondata. 22 anni, l’età in cui vuoi far festa, studiare, conoscere nuove persone e tutto il resto. Andare a bere una cosa con gli amici».
«Era l’inverno del 2020 quando tutti gli occhi del paese si rivolsero verso di noi. Avevo appena compiuto 22 anni, studiavo ingegneria a Chemnitz – racconta l’uomo – quando arrivò la seconda ondata. 22 anni, l’età in cui vuoi far festa, studiare, conoscere nuove persone e tutto il resto. Andare a bere una cosa con gli amici».
«Il destino però aveva per noi un piano diverso. Un pericolo invisibile minacciava tutto ciò in cui credevamo. Improvvisamente, il destino del paese fu nelle nostre mani. Radunammo tutto il nostro coraggio e facemmo quello che ci si aspettava da noi, l’unica cosa giusta da fare: NIENTE. Assolutamente niente. Fummo pigri come procioni. Notte e giorno restammo a casa e combattemmo contro la diffusione del virus. Il divano era il nostro fronte, la pazienza era la nostra arma. Sai, ogni tanto sorrido quando ripenso a quel periodo. Quello fu il nostro destino. Così diventammo eroi. Nell’inverno del coronavirus del 2020». Lo spot ha ottenuto grande successo e ora è accompagnato da un seguito.
I precedenti
Se le grandi battaglie prima avvenivano fuori dai confini della città, ora i centri urbani sono la prima linea. Strumenti creativi sono stati utilizzati per contrastare la pandemia dal proprio divano anche se sotto forma di falsa campagna pubblicitaria.
Lo scorso giovedì 26 marzo due studenti di Amburgo conosciuti con il nome Brave hanno deciso di tappezzare virtualmente la città di manifesti con gli spoiler delle serie tv Netflix: «se il virus non ti impedisce di uscire, questi spoiler lo faranno».
Così Seine Kongruangkit e Matithorn Prachuabmoh Chaimoungkalo hanno deciso di prendere una misura estrema: lo spoiler sui loro programmi Netflix preferiti. «Sapevamo che era una bella idea fin dall’inizio e che avrebbe dovuto essere presentata diversamente, ma il nostro obiettivo era quello di creare immediatamente una comunicazione che potesse davvero effettuare un cambiamento».
L’identikit degli eroi sul divano
Ma chi sono gli eroi sul divano? In Germania è in atto uno stravolgimento culturale e demografico che va avanti dai primi anni del nuovo millennio. A partire dal 2006 si è verificato un progressivo aumento del numero medio di figli per donna (Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat), per poi sorpassare il dato italiano nel 2013 con un valore sopra l’1,5 e raggiugere il picco con 1,6 nel 2016. Il tutto favorito dalle politiche sull’immigrazione attuate dal Governo tedesco.
Secondo una ricerca Eurostat pubblicata il 27 maggio 2020, lo Stato membro che nel 2011 ha registrato il numero totale più elevato di immigrati è stata la Germania (893 900), seguita dalla Spagna (643 700), dalla Francia (386 900) e dall’Italia (332 300).
Gli eroi sul divano sono di origine turca, curda e italiana. La Capitale tedesca si trasforma nel simbolo della scena creativa europea, Berlino è una città in fermento, così come lo sono state Londra, Parigi e Vienna nel ventesimo secolo. Sempre più attrattiva, sempre più multi etnica e aperta.
Una città postmoderna che richiama un numero elevato di menti creative da tutto il mondo, non ultimi Olafur Eliasson e Ai Weiwei, che hanno trasferito i loro atelier sulla Christinen Strasse; senza dimenticare università e musei, così come l’Adlers Hof Park il parco tecnologico a cui lavorò Angela Merkel e i centinai di locali e club che ogni anni attraggono milioni di persone.