Il Dipartimento di Giustizia americano ha avviato un’inchiesta antitrust per indagare sui colossi tech. Sotto stretta osservazione sono infatti Google, Facebook, Amazon e Apple. Il fulcro dell’indagine è capire come hanno accumulato il loro ingente potere sul mercato e se hanno cercato in qualche modo di ridurre la concorrenza. Qualcosa di molto simile alle inchieste avviate dalla Federal Trade Commission (Ftc) e dal Congresso Usa.
Segno che anche gli ultimi baluardi a protezione delle Big Tech si stanno frantumando. Fino a poco fa, infatti, era diffusa l’idea che non fosse necessario indagare sulle grandi aziende della Silicon Valley: in fondo Google, Facebook e compagnia offrono per la maggior parte servizi gratuiti,. Ma questo pensiero si è evoluto e via via trasformato in preoccupazione per il crescente potere e influenza di queste aziende.
Nei mesi scorsi la Ftc e il ministero avevano lasciato trapelare che indagare sui giganti della Silicon Valley era un tema prioritario. Fondamentale analizzare il loro ruolo nell’economia digitale, così come il loro effetto sul principio della libera concorrenza. Il Dipartimento americano negli ultimi tempi ha convocato e interrogato esperti tech e critici delle società del settore, proprio per munirsi delle basi per procedere con la nuova analisi.
Martedì è arrivata la notifica dell’avvio dell’inchiesta. Il New York Times riporta che il Dipartimento di Giustizia si è rifiutato di commentare la notizia. Lo stesso hanno fatto Facebook e Google, che si sono chiuse nel silenzio stampa. Anche Amazon non ha proferito parola, mentre Apple ha fatto riferimento alle dichiarazione fatte da Tim Cook in una recente intervista televisiva per CBS News. «Credo che dovremmo essere esaminati. Ma se si tiene conto di qualsiasi tipo di misura su “Apple è un monopolio o no”, non credo che nessuno dal pensiero razionale possa arrivare alla conclusione che Apple è un monopolio».