INAPP, oltre 7 mln di lavoratori da remoto e più del 60% per 3 giorni a settimana

INAPP smart working computer

Sono 7,2 milioni i lavoratori impegnati a distanza almeno un giorno a settimana e il 54,7% di loro apprezza questa nuova modalità di lavoro. Circa un terzo degli italiani lavora da remoto e il 60,8% di questi lo fa per almeno tre giorni a settimana come emerge dallo studio INAPP “Il lavoro da remoto: le modalità attuative, gli strumenti e il punto di vista dei lavoratori” riferito all’anno 2021. Tale è il gradimento dei lavoratori per l’impiego in modalità smart-working che pur di lavorare da remoto un italiano su cinque accetterebbe una eventuale decurtazione della retribuzione sintomo di una tendenza a privilegiare un ipotetico miglioramento nella qualità della vita.

Impatto del Covid

L’impatto del Covid-19 ha colpito significativamente il mondo del lavoro. Il numero degli occupati fuori dai propri uffici è triplicato rispetto a prima della pandemia ma diminuito rispetto ai primi mesi quando i dati registravano 9 milioni di italiani impiegati a distanza. Guardando all’Europa nel 2020, Finlandia, Lussemburgo e Olanda sopra il 20%. Vent’anni fa i primi due paesi per occupazione a distanza erano, quasi a parità di numeri (10,3% e 10%), rispettivamente l’Austria e la Francia. Poco più sotto si trovava l’Irlanda con il 9,4%, mentre l’Italia, secondo i dati Eurostat, era fuori dalla top 15 delle nazioni europee con il 3,4% di smart worker sul totale dei lavoratori. Oggi, nonostante il notevole incremento del telelavoro, il 44% delle aziende nel mondo non consente di lavorare da remoto. È probabile comunque che questo numero sia destinato a diminuire. Entro il 2028, infatti, il 73% di tutti i team dovrebbero comprendere lavoratori a distanza, a conferma del fatto che il telelavoro diventerà accettabile in una gamma sempre più ampia di settori.

Benefici

Oltre ai benefici in termini di produttività e equilibrio vita-lavoro, i dati dello studio INAPP registrano un reddito medio annuo dei lavoratori a distanza di 4,000 euro superiore a quello degli altri lavoratori, considerando però che molti lavoratori in smart hanno incarichi di alto livello nella gerarchia aziendale, il che probabilmente contribuisce a questa statistica. C’è comunque un grande potenziale finanziario nell’ottenere un lavoro a distanza.

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