L’Ora, inchiostro contro piombo, la nuova fiction di Canale 5, ha fatto il suo debutto mercoledì 8 giugno. La vera storia del quotidiano palermitano L’Ora – fondato dalla famiglia Florio – è stata portata sugli schermi in prima serata.
La serie racconta di come il giornale, sfidando il timoroso clima di omertà aleggiante nella Sicilia degli anni 50, decise di essere il primo a dichiarare guerra alla Mafia. Quella parola, per la prima volta, venne scritta nero su bianco sulle prime pagine dei giornali.
I nomi dei principali esponenti della criminalità organizzata iniziarono ad apparire all’interno del quotidiano. La redazione portò davanti agli occhi dei lettori le prime inchieste e indagini approfondite sulla Mafia, arrivando a rappresentarsi come giornale controcorrente.
«Giornalisti, giornalisti» contro Cosa Nostra
Co-prodotta da Rti- Indiana Production e diretta da Piero Messina, Ciro D’Emilio e Stefano Lorenzi, la fiction ci accompagnerà per cinque settimane.
La serie porta in scena il Direttore de L’Ora, Antonio Nicastro (il vero nome del reale Direttore era Vittorio Nisticò), interpretato da Claudio Santamaria.
Insieme a lui, i giornalisti facenti parte della sua redazione, che nel 1958 subì realmente – tra le conseguenze in risposta alle proprie scelte editoriali – un attentato da parte di Cosa Nostra.
Una fiction impegnata, parte di quella sezione di intrattenimento che non va mai in vacanza. Una serie tv in cui si mette in mostra come un insieme di «giornalisti, giornalisti», come li definisce lo stesso Claudio Santamaria, siano stati coraggiosi nel rischiare la propria pelle, iniziando a collegare i puntini che collegavano il potere al crimine.
Una ventata di cambiamento
L’Ora non vendeva centinaia di migliaia di copie, ma alla base aveva una grande volontà, quella delle persone che vi lavoravano. Infatti, pur non avendo guadagni tali da giustificare il grande impegno contro la criminalità organizzata, la voglia di tracciare un linea nella storia del giornalismo era più forte di tutto.