Un fischio, nove colpi sordi. Al secondo Donald Trump, sul palco del comizio a Butler Farm Show in Pennsylvania, si porta di scatto la mano all’orecchio destro, sfiorando il suo solito cappellino rosso, quello con il suo slogan Make America Great Again. Il sole, al 13 di luglio, è ancora abbastanza alto in cielo. Il candidato repubblicano si abbassa dietro al podio, quattro agenti si precipitano su di lui e lo circondano per proteggerlo.
I presenti iniziano a urlare, scappano forsennatamente in cerca delle uscite. Intanto The Donald è trasportato verso le scalette per scendere dal palco per essere trasportato all’ospedale più vicino. Ancora abbracciato dalle guardie del corpo, alza il pugno tre volte al cielo e urla «Fight, fight, fight». La folla sembra tornare in sé e ruggisce: «USA! USA!».
Cosa è accaduto
Trump era arrivato con un’ora di ritardo nel piccolo spazio che di solito ospita fiere agricole e luna park. Ci sono solo pochi edifici attorno al palco da cui inizia a parlare. Su due di questi sono piazzati tre cecchini dei Servizi Segreti, il loro compito è quello di proteggere «Mogul», nome in codice dell’ex presidente. Sono le 18.10 ora locale, Trump si volta alla sua sinistra per mostrare un grafico sull’immigrazione sotto la gestione Biden. Poi si volta di nuovo verso destra, e in quel momento uno dei nove proiettili esplosi lo sfiora all’orecchio.
This is an incredible breakdown of almost everything that happened before, during and after the attempted assassination of Donald Trump, from multiple camera angles and footage currently available. pic.twitter.com/DcOObI2bGb
— Ian Miles Cheong (@stillgray) July 15, 2024
L’evacuazione è confusa, Trump chiede di poter tornare indietro a recuperare le sue scarpe. Il viso è sanguinante. «Shooter’s down», il tiratore è a terra. I cecchini hanno colpito a morte Thomas Crooks, 20enne di una città a un’ora di macchina da lì. Il tycoon è portato via in suv. Dove una volta c’era un luna park rimangono due feriti gravi e un morto. Corey Comperatore, 50 anni, colpito dopo essersi tuffato per far scudo alla famiglia con il suo corpo. Il movente rimane tutt’ora ignoto.
Gli errori del Secret Service
Le pallottole dell’AR-15 viaggiano a mille metri al secondo. Crooks è sdraiato sul tetto di uno dei tre edifici che circondano lo spazio del comizio. L’unico che i Servizi Segreti non stanno tenendo monitorato direttamente, sebbene lo avessero certificato come «potenzialmente vulnerabile», a 140 metri dal luogo dove sta parlando Trump. Sale armato, alcuni astanti lo vedono e segnalano i suoi movimenti alle forze dell’ordine, che non prendono nessuna contromisura.
Secondo le prime analisi forensi, i suoni dei colpi sono compatibili con tre differenti armi. I primi tre con un’arma “A”, cinque con un’arma “B”, e solo l’ultimo con un’arma “C”. Ciò di cui al momento si è certi è che Trump è salvo per una questione di millimetri. E che la tragedia sfiorata costituisce un enorme fallimento per il Secret Service. Il Congresso – sia il Senato che la Camera dei Rappresentanti – ha iniziato a raccogliere informazioni e testimonianze per comprendere dove gli agenti speciali hanno sbagliato. Kimberly Cheatle, direttrice del corpo, è stata già convocata dalla Commissione controllo della House, mentre la controparte al Senato ha aperto già un’indagine. Si parla della più grande falla nell’operato dei servizi dal 1981, quando un attentatore sparò a Ronald Reagan.
E ora?
Donald Trump, dimesso dall’ospedale, si è già recato a Milwaukee, in Wisconsin, dove nelle prossime ore si terrà la convention del Partito Repubblicano. Il programma non è stato variato dall’attentato alla sua vita, ma sarebbero cambiati i toni del suo intervento: «Farò un discorso completamente diverso», ha affermato il tycoon. Intanto secondo lo speaker della Camera Mike Johnson è necessaria una distensione dei toni politici, esasperati nelle ultime settimane di avvicinamento all’Election Day di inizio novembre. Johnson ha già parlato ai rappresentanti democratici e repubblicani, chiedendo loro di non contribuire al clima teso gettando benzina sul fuoco.
Il presidente americano Joe Biden è intervenuto qualche ora dopo dall’Oval Office della Casa Bianca. «Le questioni più importanti vanno risolte nelle urne, non con le pallottole», è il messaggio del presidente in carica. Biden riprenderà la sua campagna elettorale nella giornata di 15 luglio. Ma ora – quando i sondaggi danno molti Stati in bilico ormai pendere per il rosso dei Repubblicani – la scalata per sconfiggere la marea MAGA sembra ancora più dura.