Usa, «Questione di tempo» l’ambasciata a Gerusalemme

«Lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme? Non è questione di “se”, ma di “quando”». Ad affermarlo è il vice-portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley. «Il presidente Donald Trump è stato chiaro sin dall’inizio su questo punto», ha aggiunto. «La decisione definitiva verrà presa nei prossimi giorni». Se lo spostamento diventasse effettivo, si tratterebbe di un riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico.

Il piano di Washington ha suscitato preoccupazione a livello internazionale. Tra i critici il presidente francese, Emmanuel Macron. L’Eliseo ha fatto sapere in un comunicato che il leader di En Marche! ha espresso «preoccupazione» a Trump sulla «possibilità che gli Stati Uniti riconoscano unilateralmente Gerusalemme come capitale dello stato d’Israele». Secondo Macron, «la questione dello status di Gerusalemme dovrà essere risolto nel quadro dei negoziati di pace tra palestinesi e israeliani».

Durissima la reazione del presidente turco Erdogan, che ha parlato ad Ankara di fronte al gruppo parlamentare del suo partito, l’Akp. «Il riconoscimento rappresenterebbe una linea rossa per i musulmani», ha affermato, «e potrebbe portare a una rottura delle relazioni diplomatiche fra Turchia e Israele».

A Erdogan ha risposto il ministro degli Esteri israeliano, Emmanuel Nahshon. «Gerusalemme è la capitale del popolo ebraico da tremila anni – ha detto – e di Israele da 70, senza riguardo se sia riconosciuta o meno da Erdogan». Intanto lo Shin Bet, la polizia israeliana, sta tenendo riunioni per prepararsi alla «possibile rivolta» palestinese a Gerusalemme.

Trump ha telefonato di persona al leader palestinese, Abu Mazen, al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e al re giordano, Abdallah. L’Unione Europea, tramite l’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, ha avvertito che lo spostamento dell’ambasciata potrebbe avere «gravi ripercussioni sull’opinione pubblica in varie parti del mondo». «Il focus dovrebbe restare sugli sforzi per riavviare il processo di pace», ha aggiunto Mogherini. «Bisognerebbe evitare qualunque atto che possa minare questi sforzi».

 

(MN)

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