Una nave italiana per la crisi in Medio Oriente

La fregata "Virginio Fasan" in navigazione con un'unità navale spagnola.

Martedì 19 dicembre 2023 il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato al telefono con l’omologo statunitense Lloyd Austin. Al centro la crisi in Medio Oriente, soprattutto i suoi effetti sull’economia globale a seguito dei continui attacchi al traffico navale nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi dello Yemen. Probabile, se non scontato, che il ministro abbia garantito la partecipazione di una nave italiana all’operazione a guida americana in via di attivazione nella regione.

Un mare insicuro

Nelle ultime settimane gli attacchi con droni e missili al traffico mercantile nel tratto di mare tra penisola arabica e Africa si sono moltiplicati. I ribelli Houthi, la milizia filo-iraniana che controlla lo Yemen occidentale, si sono impegnati sin dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas a impedire arrivi e partenze commerciali dal porto israeliano di Eilat. Ma se in origine gli attacchi erano rari e mirati, col passare dei giorni l’offensiva ha assunto un peso decisamente maggiore.

L'abbordaggio via elicottero della nave "Galaxy Leader", sequestrata dagli Houthi lo scorso 25 novembre. La minaccia dei miliziani è talmente alta che gran parte delle compagnie di navigazione ha sospeso il traffico nel Mar Rosso e nel canale di Suez.
L’abbordaggio via elicottero della nave “Galaxy Leader”, sequestrata dagli Houthi lo scorso 25 novembre. La minaccia dei miliziani è talmente alta che gran parte delle compagnie di navigazione ha sospeso il traffico nel Mar Rosso e nel canale di Suez.

Solo nella giornata di lunedì 18 una petroliera norvegese è stata centrata in pieno da un missile, che ha causato un incendio. Sempre ieri un altro ordigno avrebbe mancato di poco la nave da crociera MSC Clara. Gli Houthi avevano dichiarato che avrebbero richiesto l’identificazione a tutti i battelli nella loro area d’operazioni, così da svolgere ispezioni a bordo. La realtà è che da almeno una settimana ogni singola nave che transiti dallo stretto di Bab-el-Mandeb (tra Yemen e Eritrea) è diventata un bersaglio. Facendo drizzare le antenne a molti alleati degli Stati Uniti.

Rotta verso sud

In questo contesto non stupisce la decisione di Crosetto di aderire alla task force basata sulla Quinta Flotta americana di stanza in Bahrain. Alla forza in via di formazione, col nome di Operation “Prosperity Guardian”, si sono già unite unità navali francesi, britanniche, canadesi, norvegesi, olandesi e spagnole. Nell’area, poi, è già attiva da tempo la missione antipirateria dell’Unione Europea “Atalanta, sul cui rafforzamento spinge Berlino.

La fregata "Virginio Fasan" (F591) prende il nome da un eroe della Marina caduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
La fregata “Virginio Fasan” (F591) prende il nome da un eroe della Marina caduto durante la Seconda Guerra Mondiale.

La scelta della Difesa sarebbe di inviare la fregata Virginio Fasan, attualmente dislocata nel Mediterraneo Orientale. Si tratta di una nave classe FREMM (FRegate Europee Multi Missione, costruite in partnership con la Francia) entrata in servizio il 19 dicembre 2013. Pur realizzato in funzione antisommergibile, il Fasan ha spiccate capacità antiaeree e antimissile. Grazie ai suoi 16 missili superficie-aria Aster 15 e Aster 30 può garantire copertura dagli attacchi dal cielo per un raggio di oltre 100 chilometri. Sulla distanza ravvicinata, invece, i suoi due cannoni automatici Otobreda 76/62 “Super Rapido” sono tra le migliori armi di questo genere attualmente esistenti al mondo.

Una presenza di lunga data

La fregata dovrebbe unirsi alle unità alleate non appena dovesse ricevere l’ordine di Crosetto. Non è escluso l’invio, in un momento successivo, di un’altra nave di stanza a Taranto. Intanto già da inizio dicembre il rifornitore di squadra Vulcano è giunto a al-Arish, porto egiziano a pochi chilometri dal valico di Rafah con la striscia di Gaza. La nave è equipaggiata con un vasto reparto ospedaliero. Ma in zona il tricolore italiano sventola già da tempo. La nostra Marina Militare opera sin dal 2008 nell’operazione antipirateria EUNAVFOR “Atalanta di cui si accennava poco sopra. Proprio partecipando a quella iniziativa, nel 2017 nave Fasan fu protagonista di uno scontro con pirati somali, che avevano tentato l’assalto di un mercantile.

Nave “Staffetta”, uno dei pattugliatori classe “Esploratore” costruiti dalla Marina Militare per le attività di controllo degli stretti di Tiran.

La tradizione italiana nel Mar Rosso ha però ormai 45 anni. Sin dal 1978 infatti le nostre forze navali partecipano alla missione Multinational Force & Observers (MFO), con particolare attenzione al mantenimento della libertà di navigazione negli stretti di Tiran. Quelli che collegano il Mar Rosso e il Golfo di Aqaba, dando accesso al porto israeliano di Eilat e a quello giordano di Aqaba. Attualmente la Marina schiera sul porto egiziano di Sharm-el-Sheikh tre piccoli pattugliatori costruiti ad hoc, la classe “Esploratore”. L’Italia è dunque da tempo un punto di riferimento nella sicurezza della regione. Ed è pertanto scontato un nostro coinvolgimento nelle nuove iniziative internazionali.

Umberto Cascone

Nasco a Savona in un rovente mattino di agosto del 2000. Sin da bambino mi interesso di tematiche militari, passione che porto avanti ancora adesso. Negli anni nuovi argomenti iniziano a affollarmi la mente: dalla politica estera a quella interna, passando per una dose abbondante di storia. L'università mi regala l'amore per la radio, che mi spinge a entrare in RadioIULM e a prendere le redini prima del reparto podcast (marzo 2022-ottobre 2023) e poi dell'intera emittente (settembre 2022-gennaio 2023). Ho tanta voglia di fare, di raccontare il nostro tempo, fatto anche di argomenti spesso trascurati, eppure importantissimi. Ci riuscirò? Sarebbe bello dire, alla Manzoni, che lo giudicheranno i posteri. Ma l'unica risposta sincera è: lo spero.

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