“TruthGPT” e il possibile endorsement di Musk a Trump

In un’intervista su Fox News del 16 aprile 2023, il presentatore Tucker Carlson – uno degli uomini di punta della Fox – ha intervistato Elon Musk su uno degli argomenti più caldi del momento: le intelligenze artificiali.

Il miliardario ha attaccato Microsoft e OpenAI, le aziende dietro ChatGPT: «Stanno addestrando l’intelligenza artificiale a mentire». OpenAI è ora diventata un’organizzazione closed-source (“a fonte chiusa”, ovvero con un codice sorgente segreto). Non solo: «OpenAI è adesso una società a scopo di lucro e strettamente alleata con Microsoft».

«Darò vita a qualcosa che chiamo ‘TruthGPT’, un’intelligenza artificiale massima alla ricerca della verità, che cerca di comprendere la natura dell’universo», ha aggiunto Musk durante l’intervista. Scopriamo cosa comporta questa presa di posizione per lo sviluppo delle intelligenze artificiali e perché Donald Trump potrebbe beneficiare da questa corsa tecnologica.

Le origini di TruthGPT

La prima volta in cui il termine TruthGPT (letteralmente “VeritàGPT”) è stato utilizzato in rete, è avvenuta a opera dello stesso Musk: «Ciò di cui abbiamo bisogno è TruthGPT», ha twittato il 17 febbraio 2023 il miliardario.

Negli scorsi mesi, inoltre, Musk non si è trattenuto dal criticare ChatGPT e la sua scarsa accuratezza e propensione a fabbricare informazioni false sulla base di determinati prompt (“comandi”). Ecco qui uno dei numerosi esempi.

Trump e il social Truth

La ricerca della verità sembra alla base anche della narrazione di Donald Trump. L’ex presidente Usa, dopo l’assalto a Capitol Hill (link interno) e il bando dai più importanti social – come Twitter e Facebook – ha deciso di lanciare il social Truth (“Verità”), lasciando intendere che gli altri social diffondessero menzogne sul suo conto – e non solo.

La piattaforma social ideata dall’ex presidente Usa, al momento, non è disponibile in Italia.

La schermata iniziale del social di Trump

Dietro Truth c’è la Trump Media & Technology Group, la società guidata dall’ex deputato americano Devin Nunes. La piattaforma fino ad oggi è stata un flop: poco seguito di utenti e molti debiti. Ma con l’ingresso di Elon Musk nel mondo dei social e dell’IA, le cose potrebbero iniziare a cambiare.

Trump è stato riammesso su Twitter dallo stesso Musk dopo un sondaggio “popolare” su Twitter (in cui potevano votare da tutto il mondo, non solo dagli States). Nonostante ciò, avendo il suo social l’ex presidente Usa

Dopo il sondaggio, il nuovo CEO di Twitter ha certificato il responso del social twittando: «Il popolo ha parlato. Trump sarà riammesso. Vox Populi, Vox Dei (“Voce del Popolo, Voce di Dio”)».

Un possibile endorsement?

Elon Musk in passato ha sostenuto Trump nella sua personale battaglia contro la giustizia americana. In un tweet, postato subito dopo l’udienza a New York dell’ex Presidente, il CEO di Tesla aveva ironicamente attaccato il Partito democratico statunitense.

Sarà da capire se durante il processo per Trump  e la sua campagna presidenziale per il 2024, Musk continuerà a sostenere le posizioni dell’ex Presidente e del Partito Repubblicano.

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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